domenica 16.06.'24, 23:55
Salve; eccoci
alle prime news con cadenza estiva. Finalmente è caldo come
dovrebbe essere a metà giugno; m'immagino già certi "mass-media" rispolverare
foto di anziani accaldati o notizie di minimi livelli idrometrici o massime
roventi. Prima di passare oltre, auguro a questa gentaglia (infelice) di
comparire in cronaca nera. Dopo questo
inciso da iettatore, vorrei soffermarmi — ma
non troppo — sull'appena concluso G7 in Puglia. Si è trattata dell'ennesima
passerella dei ‘Sette Nani’; ancora non comprendo per quali arcani motivi sia
stato invitato Zelensky, mah. Uguali dubbi permangono sulla cena di gala offerta
dal
‘mio presidente’.
Costui prima del brindisi ha fatto una delle prolusioni delle sue: «Il
24 febbraio del 2022 la Federazione Russa si è assunta la responsabilità storica
di riportare la guerra in Europa in un pericoloso tentativo di revanche
neo-imperiale che contraddice tutti i passi avanti realizzati nel continente sin
dalla Conferenza di Helsinki del 1975. Una svolta che non si può fingere di
ignorare o sottovalutare come insegna la storia del '900. Sostenendo la
indipendenza dell'Ucraina, difendiamo principi generali di convivenza fra le
nazioni, sui quali poggia, dal secondo dopoguerra in poi, la libertà, la
sicurezza, la prosperità dei nostri popoli nonché lo sviluppo e il ruolo
crescente di quelli che allora erano, loro malgrado, spettatori della storia».
Segnalo che la stessa sera è stata organizzata una
contro-cena povera (La contro-cena dei poveri è un monito ai leader dei
G7).
Se avessero dato in beneficenza l'importo di quanto spesso avrebbero fatto
certamente meglio. Scusandomi per la demagogia, passo alla ‘sezione dei conflitti’
che inizia con
quello fra Gaza-Hamas e Israele:
‘live’
[oggi, Skytg24];
"pagina riassuntiva"
[ultimi giorni, Rainews•archive.org]. Per
quanto riguarda la giornata, ormai quasi terminata, ecco alcuni titoli:
‘Equipaggio
abbandona nave cargo colpita da Houthi in Golfo Aden’
¦testo¦;
‘Esercito
Israele, il governo sapeva della pausa a sud Gaza’ ¦testo¦;
‘Israele,
'colpiti edifici di Hezbollah nel sud del Libano'’ ¦testo¦.
Ecco un mio riassunto sui giorni dal 3 al 15: il governo di ‘Bibi’ è
spaccato, forse come non mai;
Ganz alla fine si è
dimesso dal cosiddetto gabinetto di guerra.
Voleva farlo prima, ma poi c'è stata la
liberazione
di quattro ostaggi
(fra cui
Noa Argamani). Sabato 8 le
forze speciali israeliane — con
Idf e
Isa
— hanno compiuto un
blitz nel
campo profughi di Nuseirat, al centro della
Striscia. Secondo Hamas, si è trattato di “un
massacro”; il bilancio varia fra 210 e 270
morti ed almeno 400 ferite. All'Onu/‘Organizzazione
Non Utile’] si dichiarano “scioccati
da impatto sui civili del blitz per gli ostaggi”.
L'Iran l'ha accusata di immobilismo (“Massacro
dovuto all'inerzia dell'Onu”); ma guarda
te... Intanto si è saputo che tre, dei quattro ostaggi, erano casa di
giornalista palestinese. Indovinate per quale tv lavorava; è facile: ha sede in
Qatar eheheh. Ci sarebbe poco da ridere per come si è comportata una
"giornalista" della Bbc, di fori quasi come certi colleghi/e del Belpaese.
Costei ha posto al portavoce dell'Idf questo quesito: «Israele
aveva avvertito i palestinesi prima dell’operazione?».
Tornando a ‘Benny’,
ricordo che è anche parlamentare nella Knesset; comunque sia, la maggioranza che
sostiene l'esecutivo ha ancora i numeri (64 seggi su 120). Costui, tanto per
gradire, ha pure partecipato ad una manifestazione in piazza a Tel Aviv. Le richieste sono le
solite: 1. liberare i circa 120 ostaggi che si stimano essere ancora in mano
dei ‘tagliagole’; 2. dimissioni del governo con elezioni anticipate. Infine
— come volevasi dimostrare — il testo sul cessate il fuoco, approvato dal Consiglio di Sicurezza,
è praticamente lettera morta. Eccoci al
conflitto
russo-ucraino:
‘live’
e "pagina riassuntiva"
[archive.org].
Il cosiddetto
"Vertice
per la pace in Ucraina"
si è risolto con tanti bei discorsi, fra cui questo (“Il
raggiungimento della pace richiede il coinvolgimento e il dialogo tra tutte le
parti”).
La Cina, il più importante dei "paesi non allineati", non ha partecipato; quindi
l'isolamento della Russia è rimasto al guado. Il ‘Sud globale’ — che fa capo al
Brasile — ha preferito solo osservare... Inoltre India, Indonesia, Messico,
Arabia Saudita e Sudafrica si sono rifiutati di firmare la dichiarazione finale.
Indubbiamente è difficile fare la pace quando sono presenti entrambi le parti.
Comunque sia,
Putin ha
fatto la sua offerta:
<<ritiro
da quattro regioni e rinuncia a entrare nella Nato>>.
L'ormai segretario-falco a termine l'ha definita come «Solo maggiore aggressione».
Ma tanto è solo un gioco delle parti, o no?
Adesso ecco un mio riassunto
sui giorni da lunedì 3 a ieri: il ‘cancelliere ridimensionato’ ha ringhiato («Siamo
pronti a difendere ogni centimetro quadrato del territorio Nato dagli attacchi»)
brrrr; intanto
fonti
americane confermano che “Kiev usa armi
americane in Russia”:
Il vice ministro degli Esteri Serghei Ryabkov ha fatto capire l'antifona: «Usa
non commettano errori fatali in Ucraina». In questo
schema si può notare chi è d'accordo o
contrario a bombardare — per procura — la Russia. Apro una "divagazione"; per
l'ottantesimo anniversario del D-Day c'era anche l'infiltrato in maglia
mimetica. Gli onori di casa li ha fatti ‘Micron’ con codazzo di altri
"leader" (fra cui Ursula von der Leyen). Il sempre-meno-presentabile
‘Rimbambiden’ ha parlato/blaterato; ecco un estratto: «Non
possiamo abbandonare Kiev ai dittatori. E Putin lo è, lo conosco da 40 anni».
L'unica
colomba sembra essere il presidente finlandese: «Dobbiamo
cominciare a cercare un percorso verso il cessate il fuoco e verso la pace».
Come già scritto, Zelensky è stato invitato al G7; costoro l'hanno congedato con
pacche sulle spalle ed una promessa (“50
miliardi di prestiti a Kiev usando asset russi”).
Ecco una
foto che ritrae il questuante con alcuni dei
‘Sette Nani’.
Infine le
notizie
di
vario
tenore; la prima riguarda l'esito dell'elezioni
in Messico. CFome volevasi dimostrare, per la prima volta nella storia
politica del paese, è stata
eletta una donna alla presidenza!
Trattasi di
Claudia Sheinbaum che ha preso il 61,18%; la "rivale"
si è fermata al 28%. Curiosamente l'affluenza è stato quasi uguale alla
percentuale ottenuta dalla neopresidente. L'ex sindaco di Città del Messico è
anche di religione ebraica (i suoi sono aschenaziti, laici). La sua campagna
elettorale è stata all'insegna dello slogan "Per
il bene di tutti, prima i poveri"; inoltre
vuole ‘rafforzare
lo Stato sociale e di perseguire una politica “sulle energie rinnovabili,
sull'acqua che il Messico sta per esaurire e sulla questione della violenza, in
particolare contro le donne”. Ha dichiarato che continuerà ad aumentare le
prestazioni sociali e il salario minimo, a rafforzare le aziende energetiche
pubbliche (petrolio ed elettricità) e a portare avanti i progetti
infrastrutturali, in particolare ferroviari, avviati dal presidente uscente. Ha
dedicato gran parte del suo programma all'ambiente: ripristinare le risorse
acquatiche e forestali, vietare la fratturazione idraulica e gli OGM e porre
fine alle concessioni minerarie a cielo aperto’
¦WikipediA¦.☼Sempre
in tema di elezioni presidenziali,
Modi è
stato confermato presidente dell'India.
Ma per la prima volta in dieci anni non ha la maggioranza nel
Lok
Sabha; perciò dovrà formare una coalizione; niente autocrazia. I
numeri parlano chiaro: il "suo
partito" ha 240 seggi, circa una trentina in meno del quorum.
L'appoggio gli arriverà da
TDP [16] e
JD(U) [12] e
SHS
[7]. A questi partiti niente vieta che dall'oggi al domani possano mandare il
Bjp all'opposizione. Così
I.N.D.I.A. — guidata dal Congresso dei Gandhi —
andrebbe al governo.☼I
risultati elettorali in alcuni paesi sono stati un vero e proprio terremoto.
Praticamente Francia e Germania vedranno ridotto il loro peso politico
nel
Consiglio dell'Ue, composto dai rappresentanti
di governo dei 27 paesi membri. Ricordo che quest'organo politico detiene —
insieme al Parlamento europeo — il potere legislativo. Nell'elezioni
in Germania, la Cdu (partito della
spitzenkandidat-‘presidenta’)
è primo con quasi il 24%; ma l'estrema
destra dell'AfD
ha ottenuto il 15,89%! L'Spd
— il partito del
Cancelliere — è terzo al 13,94%. Infine i ‘Verdi’
vedono i loro voti quasi dimezzati rispetto a cinque anni prima (11,9% contro
20,53%). All'Europarlamento questa è la ripartizione dei seggi: 23 Cdu, 15 AfD,
14 Cdu, 12 B90/GRÜNEN. Ecco come saranno ripartiti i seggi per "gruppo politico":
PPE 30,
NI 23,
Verdi/ALE 16,
S&D 14. Note: la Germania ha diritto a 96
europarlamentari; la cosiddetta ‘maggioranza
Ursula’ è quella fra popolari, socialisti e liberali. Indubbiamente
il peso
politico di Scholz si è ridotto.
In Francia il
partito della Le Pen
è risultato quello più votato:
31,37%! L'Ensemble
— coalizione di cui ‘Micron’ è leader — si è fermata al 14,6%. Considerando che
nel 2019 le liste erano assai diverse; è indicativo il raffronto fra la
ripartizione dei seggi per "gruppo politico" [all'Europarlamento]. L'ID,
partito di destra-estrema dx, ottenne 22 seggi; i liberali di
RE
22, Verdi/ALE 12, PPE 8, sinistra-estrema sx di
GUE/NGL 5, S&D 5. Ecco come è
andata cinque
anni dopo:
ID 30, RE 13,
S&D 13, GUE/NGL 9, PPE 6, Verdi/ALE 5. Perciò risulta evidente il balzo della
coalizione di Marin Le Pen, ma anche il tracollo dei macroniani; idem per
i verdi. Invece i socialdemocratici hanno più che raddoppiati i loro seggi!
Fatto sta che la sera di domenica 8 — dopo i primi risultati certi — il
Presidente francese ha annunciato che avrebbe sciolto l'Assemblée
nationale! Nota: il
Senato è a
suffragio indiretto. Per Emmanuel Macron
trattasi di «decisione grave, pesante»; ma a suo dire è «un atto di fiducia
democratica, di fiducia nei francesi», che «vale di più che tutte le soluzioni
arrangiate» ¦ilmanifesto¦.
Ricordo che il presidente non ha la maggioranza all'Assemblea Nazionale; in
autunno si profila il rischio dei voti di censura sulla finanziaria. Questa
"mozione" se votata da 289 parlamentari comporta la caduta dell'esecutivo.
Tornando a ‘Micron’, mercoledì 12 ha indetto una conferenza stampa che
praticamente segna la campagna elettorale
¦corriere¦.
Fra tutte le frasi/farneticazioni vi segnalo solo questa: «Ora una coalizione
contro gli estremismi»; mah. Immagino che dei sentimenti di perplessità
l'abbiano anche a sinistra. Il tempo per "coalizzarsi" non è molto visto
che il primo turno sarà il 30 giugno... Inoltre il presidente-condottiero alla
Jean-Baptiste Marchand ha posto diversi out
out: niente accordi con l'estrema sinistra di
Jean Luc Mélenchon («rifiuta la chiarezza su
laicità e antisemitismo» ed è «divisa sulla risposta da dare al cambiamento
climatico»). Idem con la destra repubblicani dell'LR
(«Come possono i Républicains di De Gaulle allearsi con il RN di Bardella e
Marine Le Pen?»). I numeri parlano chiaro: costoro hanno 61 seggi (su 577);
invece gli ‘estremisti
di sinistra’ 75. Ricordo che il
‘sistema
elettorale’
per l'Assemblea Nazionale è particolare: i 577 collegi uninominali vanno vinti
con la maggioranza assoluta dei voti validi; inoltre esiste una specie di
"quorum" [almeno
il 25% degli elettori iscritti alle liste del collegio].
Altrimenti si va al
ballottaggio fra
‘i
primi due classificati e, in ogni caso, tutti i candidati che abbiano ottenuto
almeno il 12,5% degli elettori iscritti alle liste del collegio’.
Perciò in un collegio ci possono essere anche tre o quattro candidati. Se poi
dovesse permanere la parità nelle percentuali, verrà eletto il più anziano.
Nota: un/a candidata/a può concorrere in un solo collegio. Infine Macron
ha ribadito che non si dimetterà, qualsiasi sia l'esito dell'elezioni; indi
rimarrà anche se dovesse dare il mandato di premier a
Jordan Bardella.
Rubriche
di chiusura; prima
quella dei giorni:
lun. 3¦
"P.S." La tragica morte di Satnam Singh, oltre ad essere conseguenza di un infortunio sul lavoro, è omicidio colposo. Il suo "datore di lavoro" ha volutamente ritardato i soccorsi poichè l'ha lasciato davanti casa gravemente ferito. Inoltre particolare davvero macabro, il braccio amputato dal macchinario era in una cassetta per raccogliere la frutta! Purtroppo le ferite riportate erano così gravi che il 31enne è morto qualche giorno dopo. Ovviamente la cosiddetta ‘opposizione’ ha cavalcato la vicenda facendo apparire l'esecutivo come responsabile, diretto ed indiretto. Dio non voglia che non venga "condizionato" il vota all'amministrative di domenica 23 e lunedì 24. Chiudo con una frase detta dalla segretaria, fluida & armocromica, sulla vicenda: «un presidio permanente per bonificare il territorio di Latina dal caporalato, dallo sfruttamento e dalle infiltrazioni della criminalità organizzata».
"P.P.S." Dal 1969 al 1998 l'“esame di maturita” [decreto ministeriale 16.04.1969, LL. n. 119/'69 e poi n. 146/'71] prevedeva due scritti ed un colloquio. La prima prova scritta valeva per tutti gli indirizzi è consisteva in una “trattazione in italiano di un tema scelto dal candidato fra quattro che gli vengono proposti”. Ufficiosamente, fare bene il tema equivale a mezzo esame; poco ma sicuro. Infine c'era un'altra "regola non scritta": NON FARE SCENA MUTA ALL'ORALE. Perciò era quasi impossibile bocciare; la percentuale nell'as 1997-98, l'ultimo con questo ‘esame provvisorio’, era del 5%! Inizialmente con il ‘nuovo esame’, l'assegnazione dei punteggi era cervellotica: massimo 20 i punti come crediti scolastici, da sommare a quelli delle tre prove [max 15+15+15] e dell'orale [max 35]. Dal 2019 si possono ottenere 40 punti di ‘credito’, ma solo con la media del nove. Tutta questa lunga premessa riguarda le tre maturande che con un punteggio complessivo già oltre i 60, hanno deciso di fare scena muta all'orale! Perchè? La loro è stata una "protesta" verso la strage compiuta da una docente nello scritto di greco. Sono volati tre o quattro come se piovesse... Fatto sta che ne hanno parlato i mass-media; il ministero ha promesso che manderà un'ispezione, per verificare l'operato della docente; mah. Volendo essere sarcastici, cosa c'è di diverso rispetto ad una normale interrogazione? Rifiutarsi di rispondere è come non esserci, forse peggio; il ‘non classificato’ è d'obbligo. Ma costoro faranno altrettanto ad un colloquio di lavoro dove magari hanno scartato una miriade di candidati/e? Infine chiudo con un parallelismo: nei primi anni della Rivoluzione Culturale, studenti e studentesse misero letteralmente a processo i loro insegnanti accusandoli di nefandezze varie (comportamento antirivoluzionario, deriva borghese, ecc. ecc.). Di solito venivano messi alla gogna, gli toglievano gli occhiali e li mandavano nei campi a lavorare la terra. Qualche anno dopo, ‘il Grande Timoniere’ fece altrettanto con questi studenti che avevano seguito i suoi dettami, scritti nel libretto. Così si trovarono insieme ad essere rieducati sia gli studenti che i <<cattivi maestri>> (come era stato bollati a suo tempo).