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sabato 5 Marzo 2016, ore 13:00 |
Una volta tanto, cambierò frase d'esordio; quindi niente “salve, come va?”. Voi potreste rispondere con <<bene>>, <<male>>, <<così così>> oppure anche peggio. Forse lo fareste se siete clienti di Banca Popolare di Vicenza (la fu CariPrato in Toscana). Così la stessa gentaglia — che ha portato l'istituto alla canna del gas — chiede agli azionisti una scelta della serie o bere o affogare. Per evitare l'intervento della Bce c'è una sola alternativa: trasformazione in spa, aumento di capitale con ipo ed ingresso in Piazza Affari. Insomma ci sarà da rimettere mani al portafoglio; sennò l'azioni da 6,3 euro potrebbero arrivare a valere zero. Faccio altresì notare che nemmeno un anno fa erano valutate 62,5 euro; quindi in dieci mesi si sono ridotte del 90%! Qualcuno, forse Zonin o uno dei suoi accoliti, disse: <<questa banca è un posto sicuro>>; ma va 'ia, va 'ia. Intanto la ciurma
(ex presidente, direttore generale, due consiglieri di amministrazioni) risulta indagata di vari reati: associazione per delinquere, falso in bilancio, aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza. Dopo centinaia di segnalazioni si è infine mossa la magistratura; speriamo che faccia il suo corso e sia quel che sia. Intanto il nostro premier, e l'accigliato ministro, dimostrano ancora una volta la tendenza ad "accomodare" le cifre. Hanno sempre detto di <<non essere attaccate alle virgole>>, ma intanto strombazzavano uno +0,8% per il pil. Ad essere precisi, era 0,759 che approssimato alla prima cifra decimale fa per l'appunto 0,8. Però questo valore è "grezzo", cioè ci vanno tolte le giornate lavorative in più del 2015 rispetto al 2014. Il valore definitivo è stato comunicato dall'Istat: +0,6. ► La Pistoiese con un po' di fortuna, e molta sofferenza, è riuscita a battere una diretta concorrente [il Rimini] nella "corsa alla salvezza". L'inizio di gara sembrava fiammeggiante per le varie incursioni in area; poi — vuoi la pioggia, la posizione sbagliata di alcuni giocatori (Gargiulo in mediana), l'asfissianti indicazioni di Alvini — si è mostrato essere solo un fuoco di paglia. Ancora una volta il primo tempo si è chiuso sullo 0-0 fra i fischi dei soliti ammiratori del tecnico pisano. Solo un episodio poteva cambiare l'esito dell'incontro visto che gli ospiti avevano formato una solida diga. Ci ha pensato Rovini al minuto 6 che con una punizione terrificante a battere il portiere romagnolo. Ad essere precisi, l'estremo difensore sarebbe brasiliano; meno male che ha provato a respingere, di pugno, quel bolide eheheh. Nei restanti minuti il Rimini si è fatto vedere poche volte dalle parte di Iannarilli; intanto Alvini ha iniziato la sua bislacca girandola dei cambi: fuori Mungo per il trequartista Gargiulo (fatto però giocare in mediana) e Pasini per Petruccione; infine Colombo è uscito perchè ormai cotto. Ricordo che Di Bari era in panca, e ci è rimasto; alè. Tornando alla gara, occasioni per raddoppiare non ce ne sono state di clamorose; invece Mancino per il Rimini con un tiro beffardo coglieva la parte superiore della trasferta! Il triplice fischio finale è stata una liberazione; tre punti pesanti, che alla luce degli altri risultati, valgono platino. Infatti l'Aquila aveva impattato in casa con il Tuttocuoio; Santarcangelo e Savona si erano divisi un 1-1; infine il Prato ha perso. Il passo in avanti per gli arancioni è davvero notevole: agguantata la Lucchese e superato pure il Tuttocuoio. La distanza dai playout è solo di due punti, gli stessi che con tutta probabilità verranno tolti al Rimini per non aver pagato due mesi di stipendio; complimenti vivissimi. Rimanendo in tema di grane legali, vorrei altresì segnalare l'ennesima giravolta nelle penalizzazioni: a Teramo e Savona sono stati abbonati, rispettivamente, tre e due punti. Non volendo scrivere altro per evitare di guastarmi il sangue, ecco la classifica nella parte medio-bassa: Lucchese 26, Pistoiese 26, Tuttocuoio 25, Santarcangelo 24⁻⁶ ‡ Prato 24, Rimini 24, Aquila 20⁻¹³, Lupa Roma 16 † Savona 12⁻¹⁴. Adesso chiudo con il prossimo impegno degli arancioni, una trasferta con vari ex allenatori e giocatori in campo│“focus”│precedenti: Tuttocuoio▀(25,dodicesimo)—Pistoiese▀(26,decima*)║0-0║servizio Tvl│"pagelle"│alle 20:30 di stasera, 25° turno/ottava di ritorno⚽stadio “Ettore Mannucci”; Pontedera [radiocronaca di Franco Giorgi, RDP]. Altre gare riguardanti la zona bassa, e bassissima: Lucchese–Santarcangelo 1-1; Prato–Teramo(31⁻³) 0-0; Rimini–Pisa(47⁻¹,secondo) 1-1; Carrarese(35)–Aquila 2-1; Lupa Roma–Spal(52,PRIMA) 1-5; Savona–Ancona(39,quarto) 1-2. * anche se ha gli stessi punti della Lucchese, è in vantaggio negli scontri diretti (1-0; 0-0 a Lucca). ◄► I neroverdi, ancora una volta, hanno fatto en plein nel doppio impegno fra campionato e ‘Coppa‘. Iniziamo dalla prima: su un campo molto "allentato" dalla pioggia, praticamente un fango &P.S. Il 10 Marzo 1946 si tennero l'elezioni amministrative e così — finalmente — anche le donne poterono votare. Quindi la prima consultazione a suffragio universale non fu quella del 2 Giugno, come si è sempre detto. Ad essere ancora più precisi, non poterono partecipare tutte le donne maggiorenni: l'uniche "escluse" furono le prostitute che esercitavano fuori dalle case di tolleranza. A parte questo, settant'anni dopo si sono svolte manifestazioni, dibattiti, incontri. L'attuale Presidente della Camera ha colto la palla al balzo ribadendo che «non declinare al femminile è sessista». Inoltre ha fatto un ragionamento bislacco per giustificare l'uso della parola ‘Presidenta’, inesistente nel lessico italiano ma utilizzata invece in quello spagnolo. Dato che questa vicenda si commenta da sé, preferisco chiuderla con una mia "idea". Nilde Iotti (Presidente della Camera dal 1979 al 1992) non si sarebbe sognata di incaponirsi nella battaglia lessicale-sessista-femminista della Boldrini. Mi piace pensare che risponderebbe così alla collega marchigiana: <<Ma va là, beviti un altro grappino e tasi mona>>.