◄─ 16.11.'19 |
sabato 23 Novembre 2019, ore 13:00 |
─► |
Queste "news"
tornano al loro aspetto abituale, quello di un riassunto dei fatti accaduti nel
corso degli ultimi giorni, specie di ieri/oggi/domani come l'omonimo
film eheheh. Ovviamente è una rassegna personale, anche perchè mica
sono un'agenzia stampa o un giornale... L'ex Ilva/ArcelorMittal sta mostrando il
suo reale aspetto: una specie di
Alien
che entra in un'industria metallurgica che funziona, la "spolpa" e poi passa a
quella successiva. Nel 2002 acquisì la
Mittal e di questa importante società
siderurgica è rimasto solo il nome; altri impianti sono chiusi in Francia e
Olanda e adesso sta facendo lo stesso in Italia. Si presentò nel 2016 comprando
l'Ilva dai Riva e diabolicamente blandì la politica nazionale, e Taranto, con
promesse piani lungimiranti ecc. ecc. Poi con il crollo nel mercato
dell'acciaio, il proprietario della ArcelorMittal — tale
Lakshmi M. — si rese conto che poteva solo perderci un sacco di soldi.
È fra i più ricchi dell'India con un patrimonio di circa 11,6 miliardi di
dollari; ha l'11% di una
squadra inglese, spese milioni di dollari per il matrimonio dei figli MA
NON VUOLE ANDARCI IN PARI COME SE AVESSE UN'ONLUS. Ogni anno il personale
dell'Ilva costa circa mezzo miliardo! Inoltre la quantità di acciaio prodotta non
basta per invertire il trend: ce ne vorrebbero 6 milioni di tonnellate con
l'inevitabile inquinamento. La multinazionale ha così preso la revoca dello
"scudo" come pretesto per lasciare; dell'incarico se ne è occupata Lucia Morselli
che in materia di dismissioni ha un ricco cv... Per poi farsi volere ancora più
male, ha cinicamente cessato il pagamento delle fatture alle tante aziende
dell'indotto! La magistratura vuole vederci
chiaro e così la multinazionale ha promesso che smetterà di fare il
bindolo; comunque sia, per chi vanta anche
milioni d'euro di credito, non ci farei la bocca... La politica invece è nel
marasma più completo, dopotutto da Renzi-Calenda a Conte-Di Maio
(rispettivamente premier e ministro del MISE) cosa è cambiato? Le strade sono
due: rendere quel luogo, uno dei più inquinati di diossina d'Europa, un parco
come è stato
fatto nella Ruhr oppure tornare all'Italsider.
Ovviamente l'azienda va rimessa apposto per essere inquinante al minimo;
già che ci siamo, andrebbe messo in soffitta il carbone che come combustibile
fossile è maledettamente inquinante. Rimanendo in tema di "dismissioni", che
dire di Alitalia? Come volevasi dimostrare, è come
la
bella dalle lunghe ciglia; per di più ha bisogno dell'ennesimo prestito-ponte.
Verrebbe la voglia di chiudere baracca e burattini, una volta per
tutte. Ma non è la soluzione perchè la
“compagnia
di bandiera” può andare avanti solo
servizio di trasporto nazionale come faceva
Itavia,
prima che fosse soppressa come gli occupanti di un suo aereo... Farneticare di <<soluzione di mercato>> serve solo a non
inquadrare il problema: Alitalia è ridotta allo sfascio, mica per colpa dei
piloti e delle hostess (che
per la vita che fanno vanno incontro alla menopausa precoce); sono i
raccomandati, gli imboscati, quella pletora di personaggi che con i loro
stipendi a vari zero zavorrano tutto. Per ognuno che si fa il mazzo, ci sono
dieci le cui uniche priorità sembrano essere quelle di stilare report, produrre diagrammi di flusso o
grafici a torta che non servono ad una mazza.
Scimmiottare
British Airways non serve, perchè loro sono
inglesi immuni ai "funghi tumorali" che infestano invece in Italia le
compartecipate. Cambiando adesso argomento, da oggi al 7 Dicembre gli abitanti di
Bougainville votano nel referendum per
l'indipendenza dalla Papua Nuova Guinea. Questa isola, grande pressappoco come
Cipro, fino al 1975 era ufficialmente sotto amministrazione australiana.
Comunque già dal 1949 il
Territorio di Papua e Nuova_Guinea/Papuasia
aveva ottenuto una certa indipendenza; nel 1972 il nome cambiò in
Papua Nuova Guinea ed il 01.12.1973 ottenne
l'autogoverno. La piena indipendenza arrivò il 16.09.1975; così
Bougainville fu automaticamente integrata nella
nuova nazionale. Già l'11 Ottobre dichiarò unilateralmente la propria
indipendenza; la secessione fu subito risolta, ma poi a fine anni Ottanta il
sentimento separatista riemerse. L'esercito rivoluzionario dichiarò nel 1990 la
Repubblica indipendente di Bougainville. Nel 1991 fu firmato un accordo di pace
con la Papua Nuova Guinea; i combattimenti ripresero nel 1996 con l'assassinio
del capo di governo; finalmente nel 1998 fu raggiunto un armistizio su cui
vigilano un gruppo di osservatori australiani, e poi dell'Onu. Nel 2001 con un
altro accordo di pace fu stabilito il disarmo, la creazione di un governo
autonomo ed... un referendum per l'indipendenza. Il risultato di questi, già
scontato, non è vincolante e dovrà essere approvato dal parlamento della della
Papua Nuova Guinea. Se Bougainville sarà nazione, chissà
quando, sarà la più giovane; finora il primato è del
Sud Sudan nato nel 2011.
Passando ad altro, in Cile sembra rivedere il clima da anni Settanta
quando fu attuato la cosiddetta
operazione
Condor. Il mandante era alla
Casa, mentre l'esecutore
(insieme ad altri) prese il Nobel per la pace! Purtroppo questo clima di
buonismo peloso impedisce di affibbiare i giusti aggettivi a certe persone
perchè sono di colore, oppure di altra religione; quindi non si può dare del criminale a H. K. perchè ebreo... Ma il passo verso il razzismo e
l'antisemitismo è breve; così accade che in Italia ci sia uno strisciante clima
d'odio verso certe "minoranze" che ricorda quasi il Ventennio. Ben venga il
cosiddetto ‘movimento delle
sardine’ che possa stemperare il clima. È bello sentir cantare “Bella Ciao”, però non
in chiesa come vuole fare un mio compaesano diventato sacerdote; questo perchè
durante la messa si possono intonare solo canti liturgici. Lo dice il codice di
diritto canonico che non è un'opinione; inoltre la
"P.S."
Chiesa non è una democrazia,
ma piuttosto una struttura verticistica dal Papa, ai cardinali, ai vescovi fino
ai sacerdoti che devono rispettare i tre voti. Quindi il mio consiglio vivissimo
a don Biancalani è quello d'astenersi nell'intento perchè già la Diocesi si è
espressa al riguardo con una lettera. Se vuole farsi destituire, è l'occasione
giusta... Rimanendo in tema religioso, il Papa dopo aver visitato la Tailandia è
in Giappone ¦programma
viaggio¦.
Domani visiterà due luoghi simbolo: Nagasaki, la città con più cattolici, e poi
Hiroshima. Il 9 Agosto 1945 ‘Fat
man’ esplose a 550 metri d'altezza con una potenza di 25 chilotoni.
Anche se due volte più potente di quella sganciata tre giorni prima, gli effetti
letali furono contenuti dalle colline su cui era adagiata la città giapponese.
Il monte Hicosan, e forse un intervento divino, protesse la
città-convento
Mugenzai no Sono/‘‘giardino dell'Immacolata (fondato
da padre Kolbe). Invece la
cattedrale di Santa Maria a Urakami subì una
sorte peggiore perchè la bomba esplose proprio lì sopra... Era la più
grande
chiesa cattolica dell'Asia orientale;
fu costruita dal 1877, pochi anni dopo che era stata ristabilita la libertà
religiosa. Il luogo apparteneva al capo villaggio dove i cosiddetti
kakure
kirishitan erano sottoposti al
yefumi.
In Giappone quasi tutti i cristiani stavano a Nagasaki, città che fu scelta per
il secondo bombardamento all'ultimo momento perchè il "primo obiettivo"
(Kitakyūshū)
aveva tempaccio. Tornando a quella mattinata d'Agosto, l'esplosione colpì in
pieno la cattedrale uccidendo all'istante gli occupanti (due sacerdoti che
confessavano ed una trentina di fedeli); le campane si fusero come fossero
burro, l'altare venne divelto; rimase solo la cupola appoggiata al suolo ed una
parte della facciata ¦foto¦.
Fra le rovine furono trovate la testa della statua lignea della Madonna e la
statua di Santa Agnese. Quest'ultima, quasi integra, è al Palazzo di Vetro in un
corridoio che porta al Consiglio di Sicurezza [leggi
qui].
Anche Hiroshima ha visto un
miracolo nel bombardamento: la Chiesa dell'Assunzione era/è a mezzo chilometro dall'ipocentro; nel raggio di
1,5 km da questo punto, sulla cui verticale a 580 metri d'altezza esplose ‘Little
boy’, quasi nessuno sopravvisse. La maggior parte morì vaporizzata
all'istante; gli altri perirono per le ferite termiche e la
pioggia sporca. I quattro gesuiti che stavano nel presbiterio
accanto alla chiesa rimasero feriti solo per le schegge. Quando uscirono - dopo
un giorno in cui imperversavano gli incendi - erano praticamente illesi [vedi
foto dove si possono notare accanto alla chiesa
ancora in piedi]. I medici, fra cui quelli americani arrivati sul luogo, ne
pronosticarono la morte entro breve tempo. Invece godettero di ottima salute e
morirono per cause naturali! Tornando al viaggio di Bergoglio in Giappone, non è
dato a sapersi se andrà al vicino
‘Monumento
alla pace dei bambini‘/Genbaku
no ko no zō
[‘‘statua
ai bambini colpiti dalla bomba atomica’’]
in ricordo di
Sadako Sasaki. Questo luogo è vicino al ‘Memoriale
della Pace’/Genbaku
Dome [‘‘cupola della bomba atomica’’]; è tradizione lasciare lì una gru di
carta, un origami che in Giappone è simbolo di longevità e buona salute. Chiudendo per così dire con il profano, cioè il
binomio consumismo-‘sterco
del diavolo’, state approfittando del cosiddetto
Black Friday? Originalmente, dal 1952, negli
Stati Uniti era il venerdì successivo al Giorno del Ringraziamento (quarto
giovedì di Novembre); allora si compravano i regali per Natale. In Italia questo
giorno si è "esteso" per arrivare ad una settimana dove Amazon & company ci
invitano ad essere posseduti dal demone dell'acquisto. Ho provato a
cercarlo
fra questi demoni, ma non l'ho trovato...
Secondo quanto scritto
qui, il demone del denaro è uno dei sette
demoni principali (uno per ogni
vizio,
differente dal peccato). Tale
gerarchia è confermata anche la
Bibbia che di demoni riporta sette. Equiparando
la frenesia del comprare - e non essere comunque soddisfatti - al "vizio di
gola", il demone corrispondente sarebbe
Belzebù
(non quel politico pluriministro passato a miglior vita nel 2013 eheheh). Mi
scuso per la divagazione fra consumismo e demoni; che ci posso fare, se talvolta
parto per la tangente? Riguardo l'argomento iniziale, non dico di fare come me
che mi ritengo quasi un compulsivo dell'acquistare su
quella-azienda-di-cui-non-farò-il-nome; però l'economia va fatta girare, o no?
Dopo questa specie di esortazione allo spendere, chiudo con le consuete rubriche:
sette giorni
a cura di
Giorgio dell'Arti (domenica
17,
lunedì 18,
martedì 19,
mercoledì 20, giovedì
21,
ieri,
oggi); foto atlantiche settimanali (giovedì 14-giovedì 21). Ecco la mia cinquina di foto:
I◊dimostranti
spruzzati di spray al peperoncino nei disordini in atto in Bolivia.
II◊‘Donaldo’ in conferenza stampa davanti alla
Casa;
sembra un pupazzo con la sua zazzera impagliata e la cravatta rossa.
III◊i
suoi
"appunti" scritti in stampatello grande
perchè
mi sa che è ormai ciecato.
IV◊una donna turca che accarezza sul divano un
vitello/animale domestico.
V◊un elefantino che chiede cibo, regione del Surin in Tailandia.
Infine
ecco lo speciale/“In
Focus”
della settimana:
quello sugli
incendi che hanno devastato l'Australia. In
particolare sono colpiti il Nuovo Galles del Sud e la cosiddetta Capricornia
(chiamata così perchè attraversata dal
tropico del Capricorno). È una parte del
Queensland,
Stato nello parte nord-orientale; questa zona, dove si produce la maggior parte
della lana, vorrebbe
diventare uno stato a sé. Il nome proposto è
per l'appunto
Capricornia che esiste già come
divisione elettorale sulla
Capricorn Coast
[clicca
qui].
Tornando ai roghi australiani,
circa
350 koala sono
morti. La popolazione locale si sta mobilitando per
metterli in salvo; ricordo che il
Phascolarctos cinereus, pur stimato in un
numero di circa 80.000, si ritiene
“non
più in grado
di procreare adeguatamente in modo da mantenere una varietà genetica atta alla
sopravvivenza della specie”
(secondo quanto dichiarato dall'AKF).
►
La Fiorentina in quel di Cagliari ha sicuramente giocato la peggiore gara della
stagione; contro i rossoblu non c'è stata storia, anche se Pezzella ha avuto
l'occasione del momentaneo pareggio. Gli isolani erano andati in vantaggio al
17’ con una superba azione in verticale con tocchi di prima che sembrava di
vedere il Barcellona...
Dragowski
prima para un diagonale di Simeone che si era fatto tutto il campo in
ripartenza, ma poi non può nulla sulla zuccata di Pisacane: 2-0 al 26’! Il
centrocampista ha indicato con le mani il numero tredici, quello di
Davide Astori che proprio nel Cagliari esordì
in serie A (179 presenze, 3 gol, dal 2008-09 al 2013-14). I viola, in
maglia,
si sono fatti di nuovo surclassare al 34’ quando Nainggolan, prima tira su
Dragowski e poi rimette in mezzo la palla respinta che Simeone devia di tacco!
L'ex attaccante gigliato non ha voluto esultare; è solo scoppiato a piangere
per l'emozione. Intanto Montella rimaneva di sale a bordo campo assorto in
chissà quali pensieri; uno di questi è stato quello di fare il primo cambio:
Lirola per Sottil dal 1’ della ripresa. Ma ormai la frittata era fatta e così è
arrivato anche il 4 a 0 di Joao Pedro su preciso assist di Nainggolan. Questi al
20’ s'inventa anche il 5-0 con una sassata dal limite! Il Cagliari ha tirato un
po' i remi in barca e così
Vlahović,
avendo più spazio, realizzava una
doppietta
al 30’ e 42’. Montella chissà come è riuscito a trovare del "positivo" in questa
batosta; a suo dire, i <<ragazzi sono giovani>> e quindi possono sbagliare; alè. La
società ha fatto sapere che al rientro di tutti i giocatori dalle loro Nazionali
si sarebbe svolto un incontro, ovviamente all'interno dello spogliatoio. Il
commissario tecnico Mancini ha convocato Castrovilli e Chiesa; nella gara vinta
3-0 in Bosnia l'ha fatto entrare all'87° per Insigne [vedi
tabellino]. Chiesa è rimasto in panca, ma nella
successiva gara con l'Armenia ha giocato titolare segnando anche una rete, la
nona nell'incredibile
9-1! Tornando alle vicende della ‘Viola’, la
mini striscia-positiva è durata solo due gare e così alla terza ecco la
sconfitta (quarta stagionale e seconda in trasferta). Lo score è modesto: 16
punti in dodici gare, nona posizione a sei lunghezze dalla zona Europa League.
Commisso ha voluto trovare almeno una nota "positiva" (i due gol di Vlahović);
ma comunque si è detto rattristato per i tanti tifosi, giunti fino in Sardegna
[leggi]. Il tecnico non rischia l'esonero, però è
urgente che inverta il trend e si decida per soluzioni più logiche (tipo
Chiesa esterno di centrocampo, un centravanti
fisso Vlahović o Pedro che sia...). Purtroppo mancheranno Castrovilli e Pulgar
squalificati, comunque rientrerà Ribery. Ho scritto anche troppo; quindi indico
la prossima gara di campionato che non si fermerà fino a Natale. Sarà una
trasferta in casa di una "gemellata",
nell'occhio della bufera per una
parte della sua tifoseria razzista:
Hellas Verona▀(15,decima)—Fiorentina▀(16,nona)║1-0║sintesi│"pagelle"│alle 15 di domani,
tredicesima giornata. ◄► La
Pistoiese con la capolista ha giocato una discreta partita mettendo gli
avversari anche in difficoltà; però alla distanza, questi sono cresciuti; così
vero il trentesimo della ripresa sono passati in vantaggio capitalizzando al
meglio un'occasione da rete. Capitan Valiani aveva chiesto lo stadio pieno; la
tifoseria ha risposto con 1300 presenze tanto da riempire quasi tutta la tribuna
coperta (che ha
1500 posti a sedere e 1200 per gli ospiti in curva Sud).
In rappresentanza della società brianzola c'era niente-poco-di-meno-che
l'amministratore delegato Adriano Galliani. Il presidente è il fratello di
Berlusconi, Paolo; il proprietario — tramite Fininvest — è Silvio B. Parlando
adesso della gara, che ha osservato un minuto di silenzio per la morte della
moglie di Biato (preparatore dei portieri), c'è da segnalare i tre titolari a
cui doveva rinunciare la Pistoiese:
Llamas squalificato, Falcone
infortunato e Stijepovic impegnato
con l'Under 21 del Montenegro. Ancora una volta il portiere
Pisseri ha meritato un 8 in pagella per alcune
parate superlative (vedi quella su Gliozzi al 16’); gli arancioni hanno tenuto
il campo, ma solo in un'occasione si sono resi pericolosi. La ripresa si è
aperta proprio con la traversa colta da Tempesti con una sassata da fuori area!
Così il computo dei legni è stato pareggiato dopo il palo colto dagli avversari
nella prima frazione. La squadra di Brocchi cresce e diventa sempre più
pericolosa; Pisseri per due volte si oppone a conclusioni dalla lunga distanza.
Ma al 77’ deve capitolare: lancio lungo, Brighenti stoppa in area e difende il
pallone spalle alla porta; intelligentemente passa all'indietro verso
l'accorrente Finotto che realizza con un rasoterra. Gli arancioni, avendo speso
molte energie, non riescono a creare occasioni per pareggiare; gli ospiti
possono così controllare la gara e solo un'altra superparata di Pisseri su
punizione di Chiricò nega il raddoppio. La sconfitta, seconda casalinga e quarta
stagionale, interrompe la striscia positiva di tre pareggi e due vittorie
consecutivi/e. Quindi erano cinque turni che gli arancioni non perdevano;
proprio nella gara d'esordio ci fu la prima sconfitta (1-2 al “Melani” con
l'Albinoleffe). La classifica non è cambiata di molto; il decimo posto è sempre
ad appannaggio della Pistoiese, ma in coabitazione con Pro Patria e Albinoleffe
(rispettivamente sconfitta dalla Pergolettese). Pancaro può essere contento
della
buona prova dei
giocatori in quota
(vedi
Tempesti e Cerretelli); speriamo che rientrino elementi più
esperti come Falcone, l'unico vero fantasista della squadra. Intanto Vitiello ha
giocato nella ripresa e Dametto si può considerare pienamente recuperato
dall'infortunio subito al volto. Prima di chiudere, segnalo le dichiarazioni di
Andrea Bonechi presidente dell'Holding Arancione (la "cassaforte" della
Pistoiese). Costui ha lodato l'operato di lui, e dei soci, visto che
«la
Pistoiese è una società sana»;
però si è levato dei sassolini dichiarando che
«Pistoia
dimostra di non apprezzare il fatto di essere l’unica città della Toscana a
disporre di due società professionistiche
[Pistoia Basket e Pistoiese],
entrambe
rette da sodalizi locali
[Consorzio
Pistoia Basket City e Holding Arancione]»...
Ma c'è <<risentimento>> ed inoltre:
«la
città ha manifestato e manifesta in varie forme. Da un lato le legittime
contestazioni, dall’altro le offese che spesso hanno travalicato i limiti della
correttezza»!
Loro, presidente e soci, accettano le critiche ma
«non
deve mai venire meno il rispetto».
Dopotutto
«Ciò
che facciamo è fatto per amore della Pistoiese, senza secondi fini: per questo
meritiamo la giusta considerazione».
Infine ha chiosato che
«per
fare meglio
c’è bisogno
di maggiori risorse»;
semplice no? È già tanto che la Vannucci Piante
faccia lo sponsor e che Ferrari riesca a mantenere la categoria. Purtroppo la
società non ha mai fatto nulla per invogliare la tifoseria: prezzi di
biglietti/abbonamenti non economici; una tribuna Nord rappezzata, divisa da un
ringhiera e poi abbandonata; un settore giovanile che non compete nemmeno con l'Aglianese;
ecc. ecc. Il sig. Andrea Bonechi parli con i tifosi non della "tribuna centrale
vip", s'informi sul settore giovanile e vedrà che avrà le risposte sul perchè
città e tifosi sembrano non apprezzare...
Prossima gara, un'altra trasferta in Lombardia|precedenti+ex|“focus”|probabili formazioni:
Pro Patria▀(19,dodicesimo)—Pistoiese▀(19,undicesima)║1-1║servizio Tvl│tabellino│"pagelle"│alle 17:30 di domani,
sedicesima giornata⚽stadio
“Carlo Speroni”;
Busto Arsizio. ◄► L'Aglianese ha raccolto un pareggio in casa della sestultima.
Sicuramente ai
punti i locali meritavano la vittoria, quindi è un punto guadagnato. Prima di
descrivere sommariamente la gara, voglio tirare l'orecchie a Leonardo Agostini
che ha intitolato il suo
articolo
così:
“Aglianese,
pari senza emozioni con il San Donato Tavarnelle”.
Riguardando
gli
highlights,
ho notato ben due legni colti dai locali e svariate occasioni da gol... Anche i neroverdi ne hanno diverse, specie nel primo tempo. I locali sono andati
vicinissimi al vantaggio quando il numero 10 ha tirato dal limite, la palla
deviata da un difensore veniva miracolosamente toccata dal portiere quel tanto
che basta da farla finire sul palo! I neroverdi hanno risposto con il lancio
lungo di Rosati per un compagno che scattava in area, si liberava al tiro ma il
suo diagonale - toccato dal portiere - sfilava sul fondo, fuori di poco. Sempre
Rosati dalla fascia crossava nel mezzo ed un compagno sfiorava la sfera di
tacco; purtroppo il tiro era centrale e così il portiere Nannelli poteva alzare
sopra la traversa, per il semplice fatto che era lì... La prima frazione si
chiudeva con due pericolosi attacchi dei locali. Quindi si può computare: un
palo e due occasioni per il Tavarnelle; due per l'Aglianese, di cui una -
a botta sicura
- miracolosamente sventata dal portiere. La ripresa si è aperta con il secondo
palo per i locali: azione in percussione, Cipriani chiude lo specchio ad un
avversario, la palla s'impenna ed un giocatore in
maglia
la devia in rovesciata verso la porta sguarnita e... palo pieno! Nel proseguo, il campo diventa sempre più pesante per la
pioggia battente che ha imperversato nella zona; comunque sia, i locali creano
altre due azioni pericolose sparacchiando da buona posizione. Questo secondo 0-0
consecutivo, quinto pari stagionale, tiene l'Aglianese in un posizione a ridosso
della zona playoff. Invece quella "pericolosa", la zona playout, è distante
quattro punti. Il presidente Giusti si è mostrato soddisfatto per il ruolino di
marcia; riguardo l'imminente sessione invernale del calciomercato, ha idee ben
chiare: «non
guardiamo a questo appuntamento con particolare ansia, tuttavia siamo una
società ambiziosa che cerca sempre di migliorarsi e se
capiteranno delle opportunità le valuteremo di sicuro».
Prossimo impegno, in casa contro l'ex capolista’: Aglianese▀(17,ottava)—Grosseto▀*(19,quarto**)║1-4║highlights│alle 14:30 di domani,
tredicesima giornata.
Note: *una gara in meno.
**a pari punti
con lo Scandicci. ◄► Domenica 17
a
Ferruccia ha ottenuto il primo pareggio fuori casa da quando è iniziato il
campionato. In casa dello Spazzavento, cioè il campo di Bonelle, sono stati gli
arancioneri a passare in vantaggio nel primo tempo con
Accardo.
Peccato che sia stato mancato il raddoppio perchè la ripresa si è aperta con
l'1-1 su calcio di punizione, fischiato per una punizione dice molto dubbia.
Quando sono arrivato, il
parziale lampeggiante su tuttocampo era
‘0 - 1’!
Ho fatto in tempo a vedere un giocatore della Ferruccia espulso per un fallaccio
ed il gol dei locali sul calcio di punizione; quindi non ho portato bene; mannaggia. Comunque sia, dopo qualche minuto Ferri
pareggiava su calcio di punizione! Nel proseguo i ragazzi di mister Mari hanno
retto bene gli attacchi dei locali che si sono resi pericolosi solo in un paio
di circostanze. Sono pronto a scommettere che in undici contro undici la gara
sarebbe finita diversamente. L'arbitro, sig Luci di Firenze, si
è voluto
rendere protagonista ammonendo un giocatore ospite (già ammonito) per un fallo
che non c'era. Così è scattata l'inevitabile espulsione. Voglio altresì
ricordare che costui ha sventolato il solo
cartellino
verso un locale che compiva un fallo da dietro su un giocatore della Ferruccia.
Il fallo era simile, se non più grave, di quello che
aveva portato all'espulsione di Melani. Il naccherino si chiama Marco Luci e
sono pronto a scommettere che sia figlio dell'ex
arbitro con lo stesso cognome... Tornando alla gara, gli ultimi
minuti sono trascorsi alla difesa del prezioso pareggio. Finalmente al quinto
minuto di recupero è arrivato il triplice fischio. La situazione in classifica è
un pochino migliore per la sconfitta del Pistoia Calcio, sempre più ultimo, e
del Cecina al quarto rovescio consecutivo. Il distacco dalla quintultima
posizione è di cinque
lunghezze (quindi entro
la forbice dei dieci punti).
In settimana comunque si è giocato i sedicesimi di Coppa Toscana in casa della
Montagna Pistoiese; la gara era in programma alle 14:30 di
mercoledì 20
ed immagino siano stati fatti i salti mortali per mettere in campo undici
giocatori. Essendo libero, ho deciso di andare in trasferta fino a Gavinana (la
frazione di San Marcello, non il quartiere di Firenze...). A parte le
bischerate, la Ferruccia vedeva solo due giocatori in panchina; i locali invece
erano al gran completo. Già dopo pochi minuti è andata in vantaggio la Montagna
Pistoiese, che in campionato è seconda alle spalle della capolista Pescia. Dopo un po' è arrivato anche il 2-0 e subito dopo il 3-0 su calcio di
rigore. Gli ospiti hanno avuto una "mezza occasione" sull'1-0, ma non hanno
giocato affatto male (specie il numero 11 che dovrebbe essere nuovo). Sullo 3-0
mi sono avviato verso casa; all'altezza di Pontepetri su questa
pagina ho visto che la Ferruccia aveva ridotto
le distanze. Sarei stato pronto anche ad invertire la marcia sul 3-2, ma invece
è arrivato il 4-1... Per la cronaca, la gara è finita
5-2
con autore di un locale per il momentaneo 4-2 e poi l'ultimo gol nel finale. La
Ferruccia esce dalla competizione a testa alta e quindi può pensare solo al
campionato. La sessione di "calciomercato invernale" inizierà il prossimo mese;
comunque è ormai certo il ritorno anche di Bastogi, bomber della scorsa
stagione; al Jolly Montemurlo non gioca e per di più la squadra pratese è in
caduta libera [11 sconfitte in altrettante gare!]. A quanto so, ci sono
altri giocatori in prova, fra cui uno in prestito dal Chiazzano (Prima
categoria). Ho scritto davvero tanto; quindi chiudo senz'altro indicando la
prossima gara:
Ferruccia▀(5,penultima)—Borgo a Buggiano▀(16,sesto)║1-1║tabellino▀│alle
14:30 di domani,
undicesima giornata⚽stadio “Filippo Raciti”; Quarrata. ◄ Passate un buon fine settimana, e speriamo che il
maltempo non continui a flagellare il nostro fragile territorio come accaduto la
scorsa settimana in Basilicata, Toscana e nella laguna veneta. Le
previsioni
mettono in
allerta
Liguria e Piemonte. Ormai è uno stillicidio, ma non abbiamo
ancora imparato a curare il nostro territorio; ben ci sta, punto a accapo.