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sabato 22 Aprile 2017, ore 13:00

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Rieccomi alla vigilia di un'altra settimana corta poichè martedì si festeggerà il 25 Aprile, “giorno della Liberazione” che però non vedrà il Pd e la Comunità ebraica partecipare al corteo romano dell'Anpi perchè <<è un elemento di divisione>> [Orfini] e <<l’Anpi non rappresenta più i partigiani>> [CER]. Il motivo che farà disertare brigate ebraiche (& affini) sarebbe la presenza di formazioni filo-palestinesi nel corteo. Tre anni fa ci furono dei momenti di tensione e da allora la CER ha declinato l'invito dell'Anpi. A detta di Ruth Dureghello, la Brigata ebraica è «paragonata ad associazione straniera ed equiparata alle associazioni filo palestinesi, eredi del Gran Mufti di Gerusalemme che si alleò con Hitler». Per "controbattere" riporto l'intervista di un estremista filopalestinese, antisionista ma anche comunista, noto anche comunità ebraica: Moni Ovadia. È di due anni fa, ma i concetti sono comunque validi:   il 25 aprile è «la mia gente» perché io sono iscritto all’Anpi con il titolo di antifascista. Lui [uno della brigata ebraica] per tutta risposta mi apostrofò con queste parole: «Sì, sì, vai con i tuoi amici palestinesi». Moni continua: Questo episodio, apparentemente innocuo, mi fece scontrare con una realtà assai triste che si è insediata nelle comunità ebraiche e ribadisce che I grandi valori universali dell’ebraismo sono stati progressivamente accantonati a favore di un nazionalismo israeliano acritico ed estremo. Ma leggete amici/amiche della CER: Io ritengo inaccettabile questa ideologia nazionalista, in primis come essere umano perché il nazionalismo devasta il valore integro e universale della persona, poi come ebreo, perché nessun altro flagello ha provocato tanti lutti agli ebrei e alle minoranze in generale e da ultimo perché, come insegna il lascito morale di Vittorio Arrigoni, io non riconosco altra patria che non sia quella dei diseredati e dei giusti di tutta la terra. Era il 2015 sì, ma non è attuale questa frase: L’ideologia nazionalista israeliana negli ultimi giorni ha fatto maturare uno dei suoi frutti tossici: la decisione presa dalla comunità ebraica di Roma, per il tramite del suo presidente Riccardo Pacifici, di non partecipare al corteo e alla manifestazione del prossimo 25 aprile. Inoltre: Tutto vero, ma il muftì nel 1948 venne destituito e arrestato: oggi vedendo una bandiera palestinese a chi viene in mente il gran muftì di allora? Praticamente a nessuno, se si eccettua qualche ultrà del sionismo più isterico o qualche fanatico modello Isis. Rammentate che Oggi la bandiera palestinese parla a tutti i democratici di un popolo colonizzato, occupato, che subisce continue e incessanti vessazioni, che chiede di essere riconosciuto nella sua identità nazionale, che si batte per esistere contro la politica repressiva del governo di uno stato armato fino ai denti che lo opprime e gli nega i diritti più elementari ed essenziali. Leggete questa presa di posizione, senza troppi giri di parole: Quella bandiera ha pieno diritto di sfilare il 25 aprile – com’è accaduto per decenni e senza polemica alcuna – e glielo garantisce il fatto di essere la bandiera di un popolo che chiede di essere riconosciuto, un popolo che lotta contro l’apartheid, contro l’oppressione, per liberarsi da un occupante, da una colonizzazione delle proprie legittime terre, legittime secondo la legalità internazionale, un popolo che vuole uscire di prigione o da una gabbia per garantire futuro ai propri figli e dignità alle proprie donne e ai propri vecchi, un popolo la cui gente muore combattendo armi alla mano contro i fanatici del sedicente Califfato islamico nel campo profughi di Yarmouk, nella martoriata Damasco. Infine:  … ebrei che si vogliono rappresentanti di quella brigata ebraica che combatté contro la barbarie nazifascista hanno problemi ad essere un corteo con quella bandiera? Allora siamo alla perversione del senso ultimo della Resistenza. A proposito di 25 Aprile, oggi ho scoperto che la Regione Umbria presenterà un manifesto immagino stampato gratis... È davvero particolare: oltre a frasi di Pertini c'è una foto di soldati che si danno la mano su un ponte. Non si tratta d'Italia: quelli erano militari americani [gli ‘esportatori di democrazia’ a sinistra] e sovietici [quindi le ‘giubbe-mangia bambini’ dall'altra parte] sul fiume Elba il 26.04.1945. I due eserciti si erano congiunti il giorno prima a Torgau, circa 112 km da Berlino. Ma la Germania, ormai tagliata in due, non era ancora liberata dai nazisti; la resa definitiva, sia alle forze alleate che a quelle sovietiche, fu firmata nei primi giorni di Maggio. Per la cronaca, quella città della Sassonia fu lasciata dagli Alleati all'Unione Sovietica e dal 1° Luglio 1945 rientrò ad est. La foto si riferisce ad un periodo "amichevole" che durò poco più di due mesi per poi continuare con la guerra Fredda fino al 1989... La governatrice dell'Umbria Catiuscia Marini, ex direttore generale della Legacoop umbra, mi ha risposto in un post che la foto si riferisce comunque al 25 Aprile. Anzi dovrei documentarmi su quello che avrebbe fatto la Brigata ebraica per la liberazione dell'Italia... L'aver sviato sull'argomento significa che si è accorta di aver scazzato; ha fatto come l'ex segretario-premier insegna: gettare la palla in tribuna e tanti saluti. Magari non conosco le gesta di questa formazione militare, impegnata in battaglia solo dal Marzo 1945 in Emilia Romagna. Costituita nel Settembre 1944 in Palestina, fu inquadrata nel X Corpo dell'VIII Armata Britannica; un paio di mesi dopo sbarcò a Taranto dove i circa 5000 soldati furono ulteriormente addestrati. Emiliano Fiano, un sionista come YHWH comanda perchè si è fatto un paio d'anni in un kibbutz, ha promosso un ddl per concedere l'onore di una Medaglia d'oro al valore militare per la JIBG. Immagino che si voglia paragonarla ad una brigata partigiana, come le Garibaldi! Allora diamo la stessa onorificenza alle truppe polacche, brasiliane e dell'Impero Britannico — che insieme agli Stati Uniti — formavano per l'appunto gli Alleati. La Resistenza, e quindi la liberazione dell'Italia, iniziò l'8 Settembre 1943 subito dopo la comunicazione dell'armistizio. Mentre l'esercito italiano, e la popolazione, provavano ad opporsi all'invasione tedesca, nella stessa capitale fu fondato il Cnl. Si sappia che se fossero state concesse le spiagge sul litorale romano ai paracadutisti americani la guerra sarebbe finita molto prima. Il giorno 9 Settembre, quando i Savoia erano scappati come ladri per rifugiarsi a Brindisi, ci fu lo sbarco alleato sulla costa salernitana. Sicuramente un contingente ben fornito e armato, quale era quello Alleato, avrebbe aiutato l'esercito italiano a difendere Roma; le forze tedesche (comunque non numerose) avrebbero rinunciato e la capitale sarebbe stata liberata. Quindi si sarebbero evitate la razzia del Ghetto, l'inferno di via Tasso e la strage delle fosse Ardeatine. Pensateci: dalla Sicilia erano già pronti gli aerei; bastava un minimo di collaborazione ed Eisenhower avrebbe dato l'OK. Invece andò in maniera diversa: il fronte si stabilizzò al Sud fino a Gennaio 1944, quando gli Alleati sbarcarono ad Anzio. Rammento che dalla ‘Città Eterna’ sono una cinquantina di km; ma per motivi che non sto a descrivere tutto rimase fermo fino a Giugno. Tornando alla ‘Brigata ebraica’, combatté negli ultimi due mesi di guerra quando le forze tedesche erano ormai allo sbando. Aggiungo che per E. Fiano, Eugenio Josep Scheck (e altri) la JIBG avrebbe il primato di aver sfondato la linea Gotica; mi duole sottolineare che ciò avvenne nel Febbraio 1945 ad opera degli americani [vedi qui]. Infine fatemi aggiungere il proseguo di questi "partigiani": furono trasferiti in Belgio perchè in contrasto con il Comando britannico perchè favorivano l'emigrazione clandestina in Israele e talvolta passavano per le armi chi aveva cognome tedesco. Infine nel Luglio 1946 la Chativah Yehudith Lochemeth, ‘‘Forza di combattimento ebraica’’, venne smobilitata. Molti dei cinquemila effettivi si trasferirono in Israele; il loro addestramento e l'esperienza bellica furono davvero utili ai combattenti per la libertà d'Israele/‘banda Stern’. Questa organizzazione paramilitare di matrice sionista fece terrorismo: attentati dinamitardi (a Gerusalemme e Roma nel 1946), omicidi (fra cui il mediatore dell'Onu Folke Bernadotte) e massacri di popolazioni palestinesi. Il "meglio" lo diedero in attacchi verso villaggi abitati da civili: a Deir Yassin il 9 Aprile 1948 e poi a Kfar Etzion il 13 Maggio. Fra poco più di un anno saranno 70 quelli trascorsi dalla proclamazione dello Stato d'Israele. Dubito che le gesta di quelle bande terroristiche siano rammentate... Tornando ai giorni nostri, la Corea del Nord — a parte un lancio fallito di un missile — è rimasta sulle sue; quindi can che abbaia non morde. ‘Donaldo’ ha ricevuto il conte Silverj alla Casa; faccio altresì notare che è stato usato il costosissimo aereo presidenziale, avuto in leasing. Tanto paga Pantalone... La "manovrina" sta lievitando e dovrebbe arrivare quanto prima sul tavolo del capo dello Stato che immagino la firmi anche se contiene di tutto e di più. Gira e rigira, alla fine spuntano i fondi per quella Coppa di golf, i mondiali di scii italiani 2021 ed i ’papaveri’ dell'Esercito (dove ci sono più comandanti che comandati). Invece quando si tratta di destinare risorse per la scuola, la lotta alla povertà, il fondo per la non autosufficienza e la disabilità in genere allora lor signori/e nicchiano... Ancora una volta l'esecutivo promette e non mantiene; anche Raffè se ne è accorto e c'è pure rimasto male... A proposito di fregature, state attenti lavoratori e lavoratrici di Alitalia: votate per il sì all'accordo-capestro sennò saranno uccelli-per-diabetici. Due ministri, il dottore-ex sindaco e l'ex attore, sono stati per così dire "minacciosi": un NO al referendum in corso equivale a cancellare la compagnia di bandiera, ex statale. Intanto il direttore della Rai viene cotto a fuoco lento; si dice che chi ce l'ha messo, indovinate-chi, voglia la sua testa... Ma niente paura, lo spin-doctor guelfo assicura che <<più che la testa bisogna chiedere la sostanza>>. Non credo che si riferisca alla sua perchè l'avrà piena di segatura, buona nemmeno per la lettiera del gatto. Questa gentaglia è famosa per aver fatto, a suo tempo, le barricate... ma con i mobili degli altri eheheh. Infine riporto il paragone che la senatrice a vita ricercatrice, immagino vivisezionatrice Cattaneo, sull'affronto che Report avrebbe fatto al dogma della vaccinazione all'HPV: «chiedere se hanno avuto reazioni avverse dopo la somministrazione del vaccino, è come chiedere ai genitori dei bambini cui erano somministrare le infusioni del non-metodo Stamina se stessero meglio». Complimenti: è proprio un paragone calzante; comunque consiglio alla signora di frequentare più il Senato... Da questa scheda viene fuori che — almeno in metà delle votazioni — risulta in missione. Che ne direbbe di essere pagata solo quando è presente? Sperando di non essere querelato, chiudo con la solita rassegna di foto atlantiche. Sabato scorso, vigilia di Pasqua, la Fiorentina ha giocato in casa contro l'Empoli; la gara metteva in palio tre punti forse più importanti per gli ospiti che erano a sole tre lunghezze dal Crotone terzultimo. Comunque i gigliati conoscendo già il risultato del derby Inter-Milan potevano avvicinarsi al sesto posto; per la cronaca la gara di Milano, anticipata alle 12:30 per farla vedere in Cina, è finita 2-2. Con la vittoria le distanze, dall'Inter e dal Milan, si sarebbero ridotte rispettivamente ad uno e tre punti... Gli azzurri — più cattivi fin dall'inizio — sono riusciti per primi ad andare in vantaggio, su vaccata di ‘Tata’. Nella ripesa è arrivato il pari di Tello; poi la sfortuna ha negato il raddoppio a Iličić con l'ennesimo "legno" stagionale. Fatto sta che nei minuti di recupero l'ineffabile Mazzoleni concedeva un rigore balordo agli ospiti per un tocco quasi impercettibile su Pucciarelli, abile a tuffarsi. Così il ‘tordo con il fischietto’ ci è cascato fra lo stupore e le proteste dei gigliati. Dal dischetto si è presentato l'ex capitano Pasqual che con un sinistro, quasi intercettato, regalava tre punti d'oro. Infine il sig. Mazzoleni di Bergamo, che da anni fa arrosti in serie A, ha mostrato il cartellino a Kalinic; si vede che l'attaccante croato gli ha detto qualcosa di poco carino per poi beccare dal giudice sportivo ben tre giornate. La squadra non aveva ancora perso in casa e l'ha fatto proprio con l'Empoli, reduce da cinque sconfitte consecutive lontano dal “Castellani”. Chissà che non ci sia uno sconto per Saponara eheheh. A parte gli scherzi, vorrei fare i complimenti alla proprietà, dirigenza, Sousa & giocatori. Non era facile mandare in vacca una stagione con ancora quasi due mesi di campionato da disputare. Il tecnico lusitano è magistrale nello schierare formazioni bislacche e ripetere le solite vecchie stronz... in intervista. Inoltre quando "parte per la tangente" non trova qualcuno in società che lo zittisca con garbo; sono altresì sicuro che in altri posti sarebbe stato messo alla porta da un dì. Riguardo la classifica, adesso i punti di distacco dal Milan sesto sono sei; anzi sarebbero sette perchè la situazione degli scontri diretti è in sfavore. Ricordo che l'Inter è settima due punti sotto i rossoneri ed ha vinto all'andata con i viola per 4-2... Per l'appunto, ecco la prossima gara casalinga che vedrà ospite proprio l'Ambrosiana: Fiorentina(52,ottava)Inter(56,settima)5-4sintesi│"pagelle"│alle 20:45, trentatreesima g./quattordicesima di ritorno. A tre giornate dal termine della stagione regolare, la Pistoiese è ad un solo punto dalla salvezza aritmetica, cioè senza dover disputare i playout. L'obbiettivo della società era quello di entrare fra le prime dieci, cioè nei playoff. Gli arancioni avevano iniziato la stagione in maniera quasi incoraggiante, ma poi è stato un lento assestarsi in esime posizioni. La rosa dei giocatori mostrava già dei limiti, come l'assenza di un "attaccante da doppia cifra"; poi ci si è messo anche l'allenatore: dopo l'1-4 casalingo con il Prato in Coppa Italia, Remondina mise fuori squadra vari elementi. Solo Boni ed Antonelli sono rimasti dopo la chiusura del calcio-mercato estivo; il primo non è andato nemmeno in panca ed a fine anno è stato ceduto a titolo definitivo. L'altro, un difensore classe '95, ha preferito rimanere nonostante fosse già stato predisposto il trasferimento alla Maceratese. La squadra di Remondina ha dimostrato di non saper tramutare in rete le non molte occasioni create; Piccoli pur essendo terzino veniva schierato al centro della difesa, Colombo e Gyasi giocavano troppo vicini dandosi così noia, Sammartino ripreso dalla Roma ha deluso, il portiere Feola ha commesso degli errori costati spesso gol pesanti, ecc. ecc. Il pareggio all'ultimo secondo con l'Arezzo ha salvato Remondina e sembrato dare una svolta: quattro vittorie nell'ultime sei gare d'andata. Fatto sta che il calcio-mercato "di riparazione" non ha risolto i problemi, tutt'altro: due vittorie sofferte con Prato e Siena, poi tante batoste e partite orripilanti. L'ennesima sconfitta a Piacenza, subìta nel finale senza mai tirare in porta, ha decretato l'esonero di Remondina. Il nuovo tecnico Atzori qualcosa ha cambiato nella formazione tipo mettere in campo Boni, dopo otto mesi dall'inizio del campionato. Il difensore ha "ripagato" con un gol ed una bella prestazione nella fortunosa vittoria casalinga con la Cremonese. Purtroppo ad ogni vittoria in casa corrispondeva puntualmente una sconfitta in trasferta; la discontinuità nei risultati non ha permesso di avvicinarsi al decimo posto. Poi si è aggiunta anche la penalizzazione di un punto per una partita "sospetta" del campionato 2014-15! Pensare che il procuratore aveva chiesto ben tre punti... Comunque dopo la quinta battuta d'arresto (di cui quattro per 0-1), è arrivata la vittoria a Renate. Stavolta il portiere ed un attaccante hanno fatto la differenza: Albertoni negava il vantaggio dei locali e poi il pari, Rovini segnava alla seconda occasione capitatagli sui piedi. Il terzo successo in trasferta servirà quasi sicuramente a raggiungere la permanenza in categoria invece di aspettare l'ultima giornata come accaduto nelle precedenti due stagioni. Se alla proprietà questo basta, ovviamente lo stesso non si può dire per i tifosi che nell'ultime gare al “Melani” hanno fischiato i giocatori, specie nel derby con la Lucchese. È stato disturbante vedere smettere di attaccare pochi minuti dopo aver agguantato il pari; certe gare vanno giocate fino all'ultimo secondo, poco ma sicuro. Adesso dopo aver scritto anche troppo, ecco la prossima gara che potrebbe sancire la salvezza matematica: Pistoiese(42¹,dodicesima*)Olbia(33,terzultima**)0-1servizio Tvl│"pagelle"│alle 16:30 di oggi, trentaseiesima g./terzultima di ritorno [radiocronaca, anche on-air, su RDP]. *in parità con il Pontedera, anche negli scontri diretti; **a pari con il Prato, ma perdente sia all'andata che al ritorno. L'Aglianese con la vittoria in trasferta a Vorno, e sopratutto per la sconfitta del Castelnuovo in casa dell'Impavida, è ad un passo dalla promozione. I punti di vantaggio sono adesso sei con ancora tre giornate da disputare; per la matematica certezza servono almeno una vittoria ed un pareggio, a prescindere dai risultati della vicecapolista. La gara sul campo di Vorno si è disputata domenica 2; anche stavolta ho seguito la squadra neroverde; per la cronaca l'abitato di Vorno, pur essendo nel comune di Capannori, non è molto distante dal casello di Lucca Est. Il campo è di misure abbastanza piccole con gli spalti ricavati sul ciglio della strada. La partita è stata messa in ghiaccio già nel primo tempo con la doppietta di Marzierli al 22’ e 26’; Guarisa ha poi triplicato ad inizio ripresa. Curiosamente nello stesso minuto in cui i neroverdi sono andati in vantaggio anche l'Impavida, sul campo di Vaiano invece che di Vernio, aveva marcato. Qualcuno seguiva la gara è così ha riferito la notizia al direttore sportivo Ciatti. Dovendo ritornare prima a casa, mi sono così "perso" anche la notizia del 2-0 al 16’ della ripresa. Comunque ho letto il parziale sulla solita pagina e vai! Come già scritto, i punti di distacco sono sei però sarebbero cinque per lo svantaggio negli scontri diretti; ma adesso ci sono tre match-point: vittoria in casa alla prossima gara e pareggio nella successiva trasferta. Se proprio andasse "male", tipo perdere cinque punti di vantaggio, all'ultima giornata al “Bellucci” ci sarebbe il Ponte a Moriano che è già retrocesso. Il secondo posto occupato garantisce ai garfagnini di saltare la gara di playoff perchè il distacco dalla quinta è di oltre dieci punti. Invece il Firenze Ovest è sicuro di giocare questa gara di spareggio; resta solo da stabilire chi sia l'avversario fra Maliseti (cinque punti sotto a 35) o una fra Lampo e Calenzano, più staccate a quota 37. Ovviamente l'ambiente neroverde è carico per la gara casalinga dopo la lunga sosta di campionato; il ds Ciatti ha auspicato di voler festeggiare la promozione fra le mura amiche; però servirà che il Castelnuovo pareggi o perda... Passando adesso alla classifica dei marcatori, Marzierli è sempre più primo a quota 26; seguono Guidotti del Sagginale a 19 e Gori del Castelnuovo a 17. Andrea Guarisa è in quarta posizione insieme a Palazzolo della Lampo con 12 reti. Avendo scritto nemmeno troppo, indico la partita che potrebbe vedere i neroverdi promossi in Eccellenza: Aglianese(62,prima)Vaianese Impavida Vernio(33,nona*)2-0sintesitabellinoalle 16 di domani, ventottesima giornata/terzultima di ritorno. Ovviamente riporto la gara della seconda in classifica, quanto mai decisiva a 270’ dal termine: Castelnuovo(53)–Calenzano(37,quinta*) 2-1. *a pari punti con un'altra squadra. La Ferruccia nella gara casalinga di sabato 8 si è dovuta arrendere alla vicecapolista che così ha negato la promozione del Borgo a Buggiano in Seconda categoria. Il Meridian è andato sul doppio vantaggio nel primo tempo grazie ad un calcio di rigore ed una rete di Parva; ma ancora una volta gli attaccanti arancioneri hanno sbagliato gol clamorosi e devono recriminare con la sfortuna per un salvataggio sulla linea. La ripresa non ha praticamente avuto storia: rigore sbagliato dagli ospiti e poi 3-0 definitivo di Barsotti all'82’. La squadra del presidente Coppini paga i molti infortuni, la sterilità in attacco, n pali/traverse, palloni che sfiorano la linea senza oltrepassarla e tanto altro... L'unico "obiettivo" forse è non arrivare terzultimi, posizione finale negli ultimi tre campionati di Terza categoria. Quindi basterebbe non farsi superare dal Valenzatico che ha un punto in meno ed è in svantaggio negli scontri diretti. Prossima gara, una trasferta da brivido a confine con la Lucchesia: Borgo a Buggiano*(65,primo)Ferruccia(25,quartultima)5-1tabellinofra due ore e mezzo, ventinovesima giornata**/penultima di ritornostadio comunale “Alberto Benedetti”; Buggiano. *virtualmente promosso in Seconda categoria; **riposa il Tempio Chiazzano. Ci si becca sabato o domenica prossimi quando questo mese sarà praticamente trascorso; saluti e buona liberazione in tutti i sensi da ‘Br73’ Raffaele.

 "P.S."  Il 4 aprile 1949 — quando la Guerra fredda era gelida per il ‘blocco di Berlino’ — fu costituita la Nato. Il cosiddetto Patto Atlantico entrò in vigore il successivo 24 agosto; fra i 12 paesi fondatori figura anche l'Italia. Tralasciando una frase attribuita al primo Segretario generale (<<Lo scopo della Nato è di tenere dentro gli americani, fuori i russi e sotto i tedeschi>>), il concetto di questa "Alleanza" è la difesa collettiva: un attacco contro uno qualsiasi dei paesi membri, questo sarebbe stato trattato da ciascun paese membro come un attacco diretto [da Wikipedia]. In pratica, se l'Urss avesse attaccato l'Islanda [uno dei paesi fondatori] questo sarebbe stato considerato un attacco gli altri undici, sopratutto gli Stati Uniti... Ovviamente gli Usa facevano la parte del leone, sobbarcandosi la stragrande maggioranza dei costi; paesi come l'Italia potevano già usufruire del Piano Marshall, inoltre "beneficiavano" dell'installazione di basi americani sul territorio eheheh. Con la ‘caduta del Muro’, ed il dissolversi del grande nemico comunista, la Nato ha dovuto cambiare pelle: non più un'Alleanza basata sulla difesa collettiva ma piuttosto una collaborazione militare fra gli Stati membri, che dal 1952 hanno visto sette allargamenti. Così anche l'"impegno" richiesto ad ogni paese viene definito sulle basi del pil; vorrei riportare i dati dell'osservatorio sulle spese militari italiane MIL€X, ma preferisco la è stilata dal SIPRI, un istituto indipendente svedese fondato nel 1966 per commemorare i 150 anni di pace ininterrotta della Svezia. Se cliccate qui potrete notare come l'Italia quest'anno posizionata all'undicesimo posto nella lista dei paesi per spese militari. Fino ad un decennio fa era dell'1% circa del pil; ma dal 2015 si è avuto un'impennata: +10% [di spesa rispetto all'anno precedente]! Nel 2016 la stima è del +11% con circa 24 miliardi d'euro che equivalgono all'1,5% del pil. Nell'Europa Occidentale nemmeno la Russia di Putin ha speso così tanto in armamenti; siamo primi alè. Ma qualche giorno fa ‘Donaldo’, fra il serio e faceto come nel suo stile, ha detto che l'Italia deve cacciare più soldi... Il conte Silverj era in visita ufficiale e sicuramente avrà preso nota e chinato la testa in segno di deferenza. La ministra della Difesa/ex girotondina Pinotti ha confermato: «Tutti i Paesi della Nato hanno sottoscritto un documento in cui si impegnano a portare il budget al 2%». Ad oggi «L'Italia è … all'1,18%, l'equivalente di 24 miliardi di euro»; purtroppo « … raddoppiare è irrealistico». Ma attenzione, si può fare in futuro: «Con gradualità, e compatibilmente con le cose che il Paese deve fare, risponderemo agli impegni sottoscritti»! Costei come andrebbe soprannominata, Pinocchi o Pinotta?

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