◄─ 30.08.'15

domenica 6 Settembre 2015, ore 13:00

12.09.'15 ─►

Come volevasi dimostrare, il "passaggio" dal caldo dell'inizio settimana ad un clima meno estivo degli ultimi giorni ha provocato i soliti "fenomeni estremi": cocchi di grandine a Napoli, nubifragio a Roma e Milano. Immagino che verranno chiesti degli stati di calamità, ma tanto c'è poco da fare: lo stupro del territorio ci rende più indifesi contro questi fenomeni che prima erano l'eccezione, ma da tempo sono la regola. Domani i/le nostri/e dipendenti torneranno al "lavoro"; immagino che saranno riposati dopo un mese di vacanze... A parte il sarcasmo, nelle prossime settimane sarà in discussione al Senato il ddl costituzionale di ‘Monna’ Boschi. Ma non sarà una passeggiata di salute poiché senatori, e senatrici, dovrebbero decidere sul loro — per così dire — destino. Secondo i nuovi padri, e sopratutto la madrina costituente, Palazzo Madama diventerebbe una specie di bocciofila con i sindaci delle cosiddette ‘cento città’, i capoluoghi di provincia. Esponenti della maggioranza, ma anche della ‘minoranza’, blaterano di «Senato delle garanzie/Regioni» o <<Camere delle Autonomie>> [!]. Siamo alla terza lettura, delle quattro previste per legge; curiosamente al Senato si sono "ribellati", scavando trincee, piazzando la contraerea, lanciando bengala. Intanto un avvinazzato in cravatta ha scritto una miriade di emendamenti, poi costati prismi di carta e le ferie agli addetti. La ‘volpe del diritto’, secondo più un porco che grufola nella mota, l'ha definita una specie di arma di deterrenza: quando riaprirà i battenti la Commissione (preseduta da un magistrato, in Parlamento dal 1987) potrebbero arrivare carrettate di strame [sono stato buono a non definirla merda]. Anche ‘sfinge ridens’ è tirato in ballo perchè dovrà decidere come far procedere il dibattimento ed il voto sul ddl-abominio. Fatto sta che un giorno viene blandito e l'altro gli fanno trovare una testa di porco... Tornando agli occupanti di Palazzo Madama, questi non vogliono certo farsi togliere la seggiola da sotto le terga. Così da settimane si sta vedendo la solita pantomima della cosiddetta politica: mercimoni (fra art. 2, “Italicum” e chi ne ha più ne metta), accordi carbonari (anche con Satana se potesse votare a Palazzo Madama), "disponibilità al confronto" (ma senza «mediazioni al ribasso»), conteggi con il pallottoliere (sembra a cura di ‘Lampadina’), minacce ai "ribelli" che a loro volta promettono imboscate e meditano scissioni, richieste di una lista/listino per l'elezione diretta dei senatori, diniego/accettazione del combinato disposto, ricerca di un «accordo unitario», invito alla costruttività, tessitura di un "lodo" (magari con la benedizione della seconda carica dello Stato), presentazione di «proposte di mediazione» ed infine una richiesta di «disarmo bilaterale» [!]. Non vi vergognate? È la Costituzione, perdiana: mica il regolamento di un condominio; ma loro non sentono seghe. La pattuglia dei ribelli/irriducibili è guidata dal pistoiese doc Chiti, ex ministro delle Riforme e vicepresidente del Senato dal 2008 al 2013. Vannino ne ha fatta di strada da Le Grazie, una frazione del comune di Pistoia sulle colline dove nacque nel 1947. Quando entrò nel consiglio comunale a Pistoia, nel 1970, il premier non era nemmeno nelle palle del suo babbo. Nel 1982 fu nominato sindaco di Pistoia dalla Giunta [allora i primi cittadini non erano eletti direttamente]. Chiti è stato anche governatore della Regione Toscana, dal 1992 al 2000; ‘il Bomba’ si guadagnò questo soprannome alle superiori per le bombe che sparava e anche lui ne ha fatta di strada. Però lo sappia: dovrà sudare per spuntarla contro un ex ‘compagno’ che si è fatto tutta la trafila, dal Pci al Pd... Domenica 28 la Fiorentina ha debuttato con un 2-0 sul Milan. La gara si è messa in discesa già nel primo tempo grazie all'espulsione di Ely, con conseguente gol su punizione di Alonso. Nella ripresa un ingenuo fallo di Romagnoli su Iličić è stato punito da Valeri con il calcio di rigore. Lo stesso trequartista realizzava; ma pochi minuti prima — mannaggia a lui — aveva fallito il raddoppio solo davanti a Diego Lopez... Curiosamente continua la ‘maledizione della prima’ per Siniša Mihajlović; da quando allena in Italia (Bologna nel 2008-2009), non è mai riuscito a vincere la gara d'esordio. L'uomo in cardigan, anche ad agosto, ha messo in campo una squadra perfetta. Fra tutti spiccano Iličić e Kalinić; proprio sul quell'"asse", sloveno-croato, è stata vinta la gara. Nota: il campionato si è fermato per le gare della Nazionale; sia lode. Domenica scorsa la Pistoiese è scesa in campo al “Melani” per la seconda ed ultima gara del girone di Coppa Italia Lega Pro. Il Savona era "fresco" della sentenza che l'aveva riportato nei professionisti, seppure con sei punti di penalizzazione; l'allenatore dei liguri ha schierato una formazione rimaneggiata; in campo c'era anche Francesco Virdis (figlio dell'ex attaccante rossonero). Questi era già stato ingaggiato, ma a patto che i liguri fossero rimasti in serie D... Non avendo altro da fare, sono andato allo stadio però mi sono dovuto sorbire una mezz'ora di fila al caldo. Da Savona in curva Sud non c'era nessuno per motivi ben comprensibili: prevendita solo in Liguria fino al sabato. Comunque in tribuna laterale, c'erano vari tifosi ospiti; vorrei altresì far notare che le ‘fosse dei bisonti’, poste a suo tempo intorno al campo per limitare l'accesso di eventuali facinorosi, sono state interrate. Inoltre dal lato della tribuna coperta c'è una specie di spazio circoscritto che arriva quasi al bordo campo. È bello vedere che gli stadi non siano più recintati come arene; mica poco. Parlando brevemente della partita, solo nel primo tempo gli ospiti hanno impensierito Iannelli & compagni. Il vantaggio, su sfortunata autorete di un difensore locale, non ha scoraggiato i liguri che in un paio d'occasioni potevano pure pareggiare. Nella ripresa il 2 a 0 di Lo Sicco su un'azione di batti e ribatti sottoporta ha chiuso i giochi. Mentre tornavo verso caso ho letto sulla diretta testuale del terzo e anche quarto gol! Alla Pistoiese serviva la vittoria per qualificarsi alla fase finale; questa si svolgerà fra un mese "a rate" (cioè in diversi turni contro le squadre che hanno partecipato al primo turno di Coppa Italia). Ma adesso è già tempo di campionato, che dopo innumerevoli traversie, può finalmente iniziare. Gli arancioni al debutto affrontano la trasferta più lunga di campionato, in Abruzzo al “Tommaso Fattori: L'Aquila(-1¹)Pistoiese(0)2-0tabellino e cronaca"pagelle"alle 15:00-15:05 odierne, prima giornata [interventi di Omar Bonelli in “Tutto il calcio toscano minuto per minuto”•diretta streaming su sportube]. Saluti ai pratesi, e le pratesi, che martedì fanno festa; ma sarà poi vero che un pistoiese provò a rubare la Sacra Cintola?

 P.S.  Si dice che il delitto perfetto sia quello senza movente; se poi l'assassino non conosce la vittima anche meglio. Un tipico esempio sono quelli commessi dal ‘mostro di Firenze’ che proprio trent'anni fa commise l'ultimo duplice delitto. Il processo trovò tre colpevoli; alla luce di quanto sta emergendo in questi giorni riguardo l'ultimo delitto, quello degli Scopeti, probabilmente si dovrà riscrivere quanto sentenziato. Il mdF è/era una persona che l'ha fatta franca commettendo almeno 16 delitti perfetti, più una miriadi di altri cosiddetti "collaterali". Ma come si può dimostrare in pratica del delitto perfetto? Semplice: ti nascondi dietro una finestra e spari verso un vialetto dove passeggiano esseri umani. Se questo ragionamento l'avesse fatto una persona non pienamente sana di mente si potrebbe anche giustificare; invece due assistenti universitari di diritto ne parlavano sempre, anche in pizzeria. Agli studenti fecero pure una specie di seminario; se poi misero in pratica le loro teorie, al risposta è non so. Comunque è certo che Marta Russo, studentessa 22enne della Sapienza di Roma, si beccò nella nuca un proiettile calibro 22. Stava solo passeggiando con un amica in un vialetto della Cittadella universitaria; era il 09.05.1997. I danni subiti al cervello furono gravissimi: arrivò in coma al policlinico “Umberto I”; Quattro giorni dopo fu dichiarata la morte cerebrale; i macchinari che la tenevano in vita furono staccati il 14 Maggio. L'ultimo atto fu la donazione degli organi, desiderio espresso anni prima da Marta. I colpevoli furono individuati in due assistenti di filosofia: Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro. Il processo fu lunghissimo, complesso con vari colpi di scena; la Cassazione mise la parola fine nel 2003. Scattone si beccò 5 anni e quattro mesi per omicidio colposo aggravato; il suo compare poco meno ed un "fiancheggiatore" venne assolto. Ovviamente i due rei si ritennero/ritengono innocenti, anzi vittime di un errore giudiziario. I reali motivi di quell'esperimento scellerato non sono mai stati chiariti; secondo gli inquirenti forse spararono per scherzo, o anche per errore [!]. Ma arriviamo al presente: il sig. Scattone, nato a Roma nel 1968, grazie alla ‘Buona sòla’ ha ottenuto una cattedra in psicologia in un istituto cittadino (non di Civitavecchia o Subiaco, ma anche Nettuno — comuni "estremi" nella provincia romana). La Cassazione, visto che non ritenne Scattone responsabile volontario del delitto, gli accordò la riabilitazione penale (a decorrere dal giorno della fine della pena). Quindi ha così riottenuto i diritti civili e politici e sopratutto, per lui, la revoca dell'interdizione dai pubblici uffici e dall'insegnamento. Dal 2011 ha ripreso ad insegnare in vari istituti romani come supplente; poi nel 2012 è diventato insegnante di ruolo superando il concorso a cattedra. Tecnicamente ha tutti i requisiti per stare nella Scuola, ad insegnare, invece che — esempio — pulire i gabinetti. Un ultimo esempio di come sia ingiusta la cosiddetta giustizia: una mattina d'Agosto 2010 a Milano un ragazzo in delirio schizofrenico scese in strada con un preciso intento: tamburare di botte la prima persona che gli sarebbe davanti. Una 41enne filippina ebbe questa sfortuna e su di lei il pazzo scaricò tutta la sua furia da boxer dilettante: non gli lasciò un osso intero. La polizia dovette faticare a contenerlo; continuava ad accanirsi in quella che lui aveva identificato come un <<diavolo enorme>>. Dichiarato completamente incapace d'intendere e volere, come vuole la legge, non subì processo. Il gip l'assolse "condannandolo" a 5 anni di OPG che potevano essere rinnovabili, n volte. Poi fu trasferito all'allora opg di Castiglione delle Stiviere e lì "rifiorì" tanto che ottenne dei permessi. Nel Settembre 2014 il giudice della sorveglianza gli revocò le misure di sicurezza; un mese dopo tornò in Ucraina perchè lì espatriato. Adesso è a casa sua con la garanzia che seguirà la terapia e magari andrà in ospedale per i controlli; come no. Infine chiederei allo psichiatra che ha definito <<non più pericoloso>> Luigi Chiatti di andarlo a trovare. Da qualche giorno è in struttura cagliaritana che era/è una rsa; praticamente un ricovero per non autosufficienti è stato convertito in un ex opg dotandolo di vetri antisfondamento e recinzioni antiscavalcamento. Lì ‘il mostro di Foligno’ sarà sorvegliato da guardie giurate che tecnicamente non sono dei secondini. Ma come può essere recuperabile una persona colpevole di duplice omicidio, e violenza sessuale, su bambini? Dall'arresto nel 1993 non ha mai mostrato rimorso, anzi più volte avrebbe detto di essere tentato di rifarlo! Nel 1996 il doppio ergastolo gli fu commutato in 30 anni di galera per vizio parziale di mente; poi la Cassazione confermò. Anche il detenuto Chiatti ha usufruito dell'indulto [3 anni]; poi gli sono stati applicati gli sconti di pena previsti dalla ‘legge Gozzini’ [6 anni]. Ecco perchè - invece di 30 anni, e quindi uscire nel 2023 -  ha potuto lasciare il carcere di Prato lo scorso 3 Settembre. Mi piacerebbe sapere cosa avrebbe detto Beccaria; al suo tempo se violentavi un minore: prima ti mozzavano la testa e poi venivi bruciato in maniera che non restasse altro che cenere, poi sparsa al vento.

{legenda frecce e colori}

ARCHIVIO GENERALE

 

 HOME PAGE