domenica 5 aprile 2020, ore 19:30 |
Rieccomi per la domenica delle Palme, a sette giorni da Pasqua che un altro Matteo-‘don Babbeo’ vorrebbe aperta (almeno nella veglia pasquale). L'ho apostrofato così poiché questo mio coetaneo ha recitato “L'eterno riposo” in diretta Fb; che fa un po' voglia di toccare ferro eheheh. A parte le battute, chi è credente/praticante può apprezzare questa "proposta"; ma la stessa Chiesa ha ribadito che non si possono fare eccezioni. Punto. Da domani il granduca di Toscana — seguendo la grida del suo omologo in Lombardia — ha deciso che bisognerà indossare le mascherine per uscire. Personalmente il ‘biacco di palude’ mi sta sulle scatole; però se prende una decisione giusta, gliene va dato atto. Intanto il dottore commercialista, capo-quasi-per-caso-del-DPC, ha già messo le mani avanti: scodatevi di uscire per il 25 Aprile e 1° Maggio! Poi gli hanno spiegato che lui non può decidere alcunché. Solo il presidente del Consiglio lo può farlo con un suo decreto, punto. Oggi si è registrato il minor numero di decessi (525) dal 19 marzo; ma sembra esserci il "picco" dei ricoverati in terapia intensiva: più di quattromila! È un valore ben superiore a quelli che il SSN aveva a disposizione. Intanto la Spagna ci ha sopravanzato come contagi; però il nostro paese ha più morti (oltre 15mila). Il covid imperversa negli Stati Uniti dove si contano 300mila casi e diecimila decessi. Non volendo scrivere altro, direi di chiudere; perciò inizio dai link sul covid: pagina worldometers.info (tasso di letalità, distribuzione per età). A seguire, le due rassegne; prima quella ‘sui giorni’: dom. 29 marzo lun. 30, mar. 31 marzo, mer. 1° aprile, gio. 2, ven. 3, sab. 4. Poi quella delle foto atlantiche (venerdì 27 marzo-giovedì 2 aprile). Le cinque immagini da me scelte, e poi diciamo descritte, si possono vedere cliccando sul numero romano in giallo. Ecco la ‘cinquina’: I◊la nave ospedale “Comfort” che transita sul fiume Hudson all'altezza di Weehawken, comune che è proprio davanti a Manhattan. La nave è di stanza dallo scorso 30 marzo; con i suoi mille posti letto e dodici sale operatorie alleggerisce l'operato per gli ospedali cittadini alle prese con la pandemia. II◊piazza San Pietro durante l'Urbi et Orbi del 27 marzo. Solitamente questa benedizione apostolica viene data a Natale e Pasqua; il Papa ha deciso di farne una per così dire straordinaria; la cerimonia è stata officiata dal Papa e dal cardinale Comastri, arciprete della Basilica e vicario generale per il Vaticano. III◊cervo che vaga per una strada deserta della città portuale di Trincomalee, Sri Lanka. IV◊rei di aver violato il lockdown, e punite con la reclusione in una gabbia. Questa "punizione" — della durata di diverse ore — vige a Katmandu, capitale del Nepal [leggi]. Infine vi segnalo: “per chi non può uscire, foto di primavera”, “un pedaggio inimmaginabile” [funerali, sepolture, lutti causa pandemia]. ► Prima di passare ai saluti, vorrei fare ammenda per non avervi ricordato un fenomeno celeste passato al culmine, ma ancora ben visibile: Venere in congiunzione con le Pleiadi. Dovete sapere che il pianeta e l'ammasso di stelle si "avvicinano" ogni otto anni circa. È impossibile non notare Venere sorgere dopo il tramonto; quasi "abbaglia", ben mille volte più brillante di M45/‘le sette sorelle/‘la chioccetta’ [distante 400 anni luce]. Eccovi con una ripresa particolare: il ‘pianeta dell'amore’ che tramonta dietro l'Alpi svizzere. Infine vi rammento che nella notte fra martedì 7 e mercoledì 8 apparirà nel cielo la "Superluna" dell'anno, cioè il nostro satellite pienamente illuminato al perigeo [leggi qui]. In media ogni anno, si verificano dalle quattro alle sei superlune; secondi gli esperti, non ne potremmo vedere una così grande luminosa fino al 21.01.2023. ◄ Come ben sapete, oppure no, la prossima settimana è quella Santa; stavolta Pasqua & Pasquetta non saranno della serie “Natale con i tuoi, P. con chi vuoi”; ma comunque sia, auguri a voi e famiglie.
"P.S."
Con l'appiattimento della curva epidemica, inevitabilmente si vuole ripartire in
un modo o nell'altro. L'associazioni
confindustriali di
quattro regioni
(Lombardia, Emilia Romagna,
Piemonte e Veneto)
nordiste
— che producono il 45% del pil — hanno sottoscritto un
documento. Si chiede di poter ripartire almeno
in queste regioni perchè
“ … Prolungare
il lockdown significa continuare a non produrre, perdere clienti e relazioni
internazionali, non fatturare con l’effetto che molte imprese finiranno per non
essere in grado di pagare gli stipendi del prossimo mese”.
Posso essere anche d'accordo, però prima si sappia quanto detto da un ‘prenditore’ lumbard, presidente di una di queste associazioni a delinquere:
«In
Lombardia non si potevano fare zone rosse, non si poteva fermare la produzione»
¦fonte¦.
È frase citrulla che quasi supera quella recente del borioso virologo («Contagio
su animali non è negativo, potremmo sperimentare vaccini su di
loro»).
Ad ognuno di loro — che meriterebbe di rinascere cavia di laboratorio oppure
razzolamerda — dedicherei questa canzone: “Chiuditi
nel cesso”.