“UN'ULTIMA FRASE” {2004}
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GENNAIO
¦Facciamolo!¦
ultime parole concesse al condannato prima dell'esecuzione
« Ci sarà sempre un Meersman. »
al cappellano della prigione quando era legato,e bendato, alla sedia
GARY MARK GILMORE {nome e cognome cambiatogli dalla madre}
FAYE ROBERT COFFMAN {nome e cognome dato alla nascita}
A. McCamey (contea di Upton) [Texas], 04.12.1940 06.30
Ω. Draper ¦Utah State Prison¦ (contea di Salt Lake City) [Utah], 17.01.1977 08:08
esecuzione di una condanna capitale; fucilazione link
Gary Gilmore fu messo in libertà sulla parola il 9 Aprile 1976; allora aveva 36 anni e circa una decina li aveva passati in prigione, riformatorio compresi. Suo padre era un "piccolo" criminale che beveva e picchiava moglie e figli. In Texas usò lo pseudonimo Coffaman; quando la famiglia si trasferì in Oregon, la madre ottenne di cambiare il nome in Gary Mark; il cognome ovviamente fu quello paterno. Pur avendo una buon livello d'intelligenza [135], lasciò presto la scuola; iniziò così la sua carriera da delinquente: a 14 anni rubò un'auto e ci viaggio con dei suoi amici. Per questo finì nel riformatorio di Woodburn in Oregon, dove la famiglia si era trasferita nel 1948. Fu rilasciato dopo un anno, ma continuò a delinquere; fra il 1960 e 1961 fu incarcerato nell'Oregon State Correctional Institution per furto. Nel 1962 fu arrestato a Vancouver perchè guidava bevendo "alcolici in vista", e per di più non aveva la patente. Nel 1964 si beccò una condanna a 15 anni perchè il giudice lo considerò un criminale abituale, avendo più volte commesso i reati di rapina a mano armata e aggressione. Lo psichiatra dell'OSP gli diagnosticò il disturbo antisociale di personalità; difatti Gilmore si comportava con le guardie, e gli altri detenuti, da pazzo-furioso. Non potendolo tenere sempre in isolamento, fu deciso di somministrargli un antipsicotico: il Prolixin. Però ci furono degli "effetti collaterali" (tipo essere ridotto ad uno stato catatonico) e così i dottori dell'unità psichiatrica decisero che era meglio smettere con questa terapia... A fine 1972 il supervisore del carcere gli concesse una specie di condizionale: poteva studiare al college di Eugene, ma doveva vivere in un centro di riabilitazione. Ma durò poco perchè nel Febbraio 1973 fu arrestato per tentato furto e tornò così all'OSP; nel Gennaio 1975 fu trasferito nel carcere federale di massima sicurezza a Marion. Una grave malattia della madre servì per fargli ottenere la libertà sulla parola; dopotutto aveva scontato 13 anni/su 15 ed inoltre l'amministrazione penitenziaria era in debito per la questione del Prolixin... Gilmore così fu affidato alla cugina, Brenda Nicol, che abitava a Provo nello Utah. Lì lavorò per un zio; ma presto ritornò alla vita di sempre fatta di piccoli furti, ubriacature, scazzottate. Ebbe una relazione con una 19enne del posto, sposata due volte e madre di due bambini; i genitori di lei, sapendo del suo passato criminale e comportamento violento, volevano che non lo vedesse più. Intanto comprò un pickup vecchio di una decina d'anni che spesso e volentieri lo lasciava a piede... Il 2 Luglio 1976 la Corte Suprema degli Stati Uniti con la sentenza Gregg v. Georgia ripristinò la pena di morte negli stati dove era stata sospesa quattro anni prima. Comunque il parlamento dello Utah aveva ripristinato la pena di morte già nel 1973; così si poterono emettere condanne capitali nel 1974 e spedire i condannati nel ‘braccio della morte’ all'Utah State Prison (dove l'ultima esecuzione risaliva al 1960). Comunque sia la sentenza del 02.07.1976 stabilì che era/è costituzionale mettere a morte una persona, ma solo se ritenuta colpevole di almeno un crimine "aggravato" tipo l'omicidio con rapina... Da allora il processo per reati capitali è diviso in due parti: nella prima la giuria dà il verdetto di colpevolezza/non colpevolezza, poi deve stabilire l'eventuale condanna a morte valutando aggravanti e attenuanti. In quasi tutti gli Stati serve l'unanimità della giuria; altrimenti il giudice stabilisce una pena detentiva ¦approfondimento¦. Intanto Brenda ne ebbe abbastanza del carattere violento, geloso, intrattabile di Gary; prese i figli e si trasferì in un appartamento a chilometri di distanza; ciò scatenò una rabbia omicida. La sera del 19 Luglio l'uomo andò a casa della madre di Nicole, pensando che fosse lì; ma ci trovò la sorella 18enne (appena tornata da una comunità di recupero per problemi di droga e comportamentali). Non avendo soldi, decise di rapinare una stazione di servizio a Orem; lasciò la ragazza sul pickup dicendogli che andava a fare una telefonata; entrò dentro ed uccise il benzinaio. I due andarono al cinema a vedere “Qualcuno volò sul nido del cuculo”; ma lasciarono la sala dopo pochi minuti. Gilmore la portò in un motel e non è dato a sapersi cosa accadde... Quando la riportò a casa la mattina del 20 era come estraniata; quattro giorni dopo dovette essere ricoverata in una comunità per problemi mentali. Lo stesso giorno, il 20 Luglio, il neo-omicida portò il suo pickup a riparare a Prodo; non avendo più soldi, rapinò un vicino motel: entrò, uccise il gestore e se ne andò con la cassa. Entrambi furono obbligati a stendersi a terra e gli fu sparato alla testa con una Brawing calibro 22 automatica. Il primo era uno studente universitario sposato che fu trovato morto dal custode; l'altro aveva un figlio e la moglie ne aspettava un altro, non morì subito e agonizzò fra le braccia di lei. Il pluri-omicida commise un errore: nello sbarazzarsi della pistola calibro 22 si sparò accidentalmente su un mano e lasciò una scia di sangue verso l'officina. Il meccanico lo vide gettare qualcosa fra i cespugli; al momento del pagamento si accorse della sua mano fasciata alla meglio. Aveva anche sentito al radio scanner della rapina con morto di Prodo, così si segnò la targa e chiamò la polizia. Ma fu determinante la cugina Brenda ad farlo arrestare; Gilmore gli telefonò dalla casa della madre di Nicole e ammise quanto fatto: <<ho ucciso lunedì e martedì; e non aspetterò mercoledì per andarmene>>! Infine gli diede l'indirizzo dove stava; la polizia, insieme alla SWAT, isolarono il quartiere. Gilmore fu arrestato nelle prime ore del 21 Luglio quando s'imbatte in un posto di blocco. Inizialmente negò di essere l'autore dei due omicidi; poi confessò quanto compiuto. Non essendoci testimonianza del delitto alla stazione di servizio, fu accusato per il solo omicidio del motel nel quale la moglie dell'albergatore l'aveva visto uscire con la cassa. Tornando alla vicenda giudiziaria di Gilmore, il processo iniziò il 5 Ottobre e durò due giorni. c'era per l'appunto un testimone che disse d'aver visto la sequenza dei fatti: pistola puntata, ordine di sdraiarsi e colpo alla testa. Un esperto balistico dell'Fbi certificò che i proiettili, fra cui quello mortale, erano della pistola nascosta fra i cespugli. I due avvocati d'ufficio non provarono a controinterrogare i testimoni dell'accusa; anzi non portarono alcuna testimonianza a favore... Gilmore protestò e chiese al giudice se poteva rendere propria testimonianza a sua difesa; voleva dimostrare che aveva perso controllo, insomma era pazzo. Gli avvocati presentarono le conclusioni di quattro psichiatri che asserivano la capacità d'intendere e volere del loro assistito! Questi ritirò la richiesta... La mattina del 7 Ottobre la giuria si ritirò per deliberare; dopo un'ora e mezzo avevano già il verdetto: COLPEVOLE. Dopo pranzo i giurati discussero valutando attenuanti e aggravanti, se applicare la pena capitale; il verdetto fu unanime: MORTE. Restava solo da stabilire il metodo che lo Utah, unico fra tutti gli Stati Uniti, permetteva di scegliere fra impiccagione o fucilazione. Gilmore scelse di farsi fucilare; l'esecuzione fu fissata per le ore 8 del 15 Novembre. Per evitare che i suoi avvocati presentassero istanze di rinvio, licenziò; così ingaggiò Dennis Boaz, un avvocato californiano che gli aveva scritto incuriosito per quel suo capriccio di farsi giustiziare il più presto possibile. Il condannato stava trattando i "diritti" della sua storia con l'agente di Norman Mailer; ma Boaz iniziò a parlare con la stampa e così fu licenziato anche lui. Pochi giorni prima dell'esecuzione ribadì la sua posizione alla Corte Suprema dello Utah: meglio essere giustiziati che passare la vita in galera, o peggio ancora nel braccio della morte. Dopotutto era stato condannato per quello che aveva fatto e confessato. Come ultimo pasto chiese sei lattine di birra. Ma l'ACLU — con vivo disappunto del condannato che cercherà di uccidersi due volte — fece pressioni tanto da far ordinare al governatore una sospensione. Nicole, che andava a trovarlo quasi tutti i giorni facendosi in autostop 20 miglia, fece un patto suicida "alla Romeo & Giulietta": si sarebbero suicidati se l'esecuzione fosse stata rimandata. Entrambi s'imbottirono di barbiturici e andarono in coma. Anche la seconda data fissata per il 6 Dicembre slittò perchè la madre presentò un'istanza alla Corte Suprema. La decisione (5-4) fu negativa: l'imputato aveva chiaramente detto di voler morire il prima possibile... Così sì arrivò al 17 Gennaio 1977, il giorno dell'esecuzione. Il condannato/‘morto che cammina’ aveva passato la notte parlando con i famigliari e amici, radunati nella mensa; ascoltando al telefono il suo cantante preferito [Johnny Cash] e "mangiando" il suo ultimo pasto [bistecca, patate al forno, latte e caffè]. Comunque sia non ebbe fame e si limitò a sorseggiare il latte e caffè; altri fonti riferiscono che mangiò della pizza. Lo zio Vern D'Amico riuscì a fargli avere tre bottigliette da 25 ml di Jack Daniel's. Alle 07:30, mezz'ora prima dell'ora X, fu respinta l'ultima istanza presentata dall'ACLU. Alle 07:53 gli agenti lo fecero uscire dalla cella e montare su un furgone della prigione che l'avrebbe portato sul luogo dell'esecuzione. Come testimoni scelti dal condannato c'erano: lo zio Vern Damico, il produttore cinematografico Larry Schiller ed i suoi avvocati. Doveva esserci anche la fidanzata, Nicole Barrett, ma era stata internata in ospedale al terzo tentato suicidio. I giornalisti dovettero attendere in un'area adiacente la prigione. Alle 08:00 fu fatto entrare nell'ex fabbrica di conservanti: su un piattaforma di legno, rialzata di un piede dal pavimento, era posta una sedia d'ufficio; per evitare che i proiettili potessero rimbalzare, intorno vennero posti sacchi di sabbia (e dietro un pannello di compensato ed un materasso) ¦foto¦. A sei metri c'era una tenda con cinque fori: dietro ognuno un volontario, probabilmente delle forze dell'ordine locali, mirava armato di fucile Winchester modello 94. Uno di questi aveva nel caricatore dei colpi a salve. Quando gli fu chiesto se volesse dire qualcosa; Gilmore rispose <<Facciamolo!>>. Il medico gli mise una benda anche se il condannato avrebbe preferito guardare il plotone; tale richiesta fu negata. Il cappellano della prigione Thomas Meersman gli impartì l'ultima benedizione e Gilmore disse: <<Dominus vobiscum>>/‘‘il Signore sia con te’’ (in latino); Meersman rispose <<Et cum spiritu tuo>>/‘‘con il tuo spirito’’. Infine sorridendo disse: <<Ci sarà sempre un Meersman>>. Alle 08:07 i cinque fucili spararono; dai fori sulla maglietta nera scese il sangue che macchiò i pantaloni bianchi e gocciolò sul pavimento. I movimenti delle mani cessarono entro venti secondi. Due minuti dopo Gary Gilmore fu dichiarato morto. Secondo il fratello sulla maglietta aveva cinque fori... Secondo le sue ultime volontà, alcune parti del suo corpo furono donate per la ricerca medica. Poi il corpo venne sottoposto a autopsia e cremato. Le ceneri furono sparse il giorno dopo da un aereo sopra Spanish Fork nello Utah. Il reverendo Thomas Meersman morì a Salk Lake City il 22.09.1991 per un attacco cardiaco; aveva 69 anni. Era stato ordinato a Roma il 18.07.1954; prima di allora aveva partecipato alla Seconda guerra mondiale come capitano dell'Aeronautica. Fu abbattuto nei cieli della Germania, catturato ed internato per un anno. Nativo di Nauvoo nell'Illinois, era conosciuto anche dai non cattolici perchè conduceva un programma televisivo ed uno radiofonico la domenica mattina; inoltre fu cappellano del Veteran Hospital e della State Utah Prison per 25 anni. Nel film “The Executioner's Song” [L'esecuzione in Italia], tratto dal romanzo biografico di Norman Mailer, Meersman recitò nel suo ruolo di sé stesso; Tommy Lee Jones interpreta Gary Gilmore. Il motto della Nike “Just do it”/fallo e basta in italiano fu inventato da Dan Wieden prendendo spunto da quell'ultime parole: <<Let's do it>> ¦fonte¦.
FEBBRAIO
« Giovanna d'arco no. »
ai propri soldati "titubanti"
Joseph Frank Keaton (Buster Keaton)
attore, regista e sceneggiatore
A. Piqua (contea di Woodson) [Kansas], 04.10.1895
Ω. Los Angeles—Woodland Hills, 01.02.1966
tumore ai polmoni link
MARZO
« Perchè bevi questo schifo? Ti ucciderà. »
al compagno di band Ozzy Osbourne
Randall William Rhoads (Randy Rhoads)
chitarrista e compositore
A. Santa Monica (contea di Los Angeles), 06.12.1956
Ω. Leesburg (contea di Lake) [Florida], 19.03.1982
incidente aereo [leggi qui] link
APRILE
“
... it's better to burn out than to fade away ... ”¦meglio bruciare che consumarsi poco a poco¦
suo "messaggio d'addio" •Seattle, 05?.04.1994 KURT DONALD COBAIN • cantante, musicista, poeta
A.
Aberdeen ¦Grays Harbor Community Hospital¦ (contea di Grays Harbor) [Washington], 20.02.1967 19:20Ω. Seattle
¦171 Lake Washington Boulevard East¦, 05.04.1994suicidio, colpo di fucile alla testa link
Alle
06:30 del
4 Marzo
1994 Courtney Michelle Love trovò suo marito Kurt incosciente
e riverso a terra nella loro stanza, la 541 dell'Hotel Excelsior di Roma. Il
cantante perdeva sangue dal naso, nella mano sinistra stringeva una "lettera di
addio" e accanto c'erano due blister
vuoti
di
Rohypnol (un tranquillante dieci volte più potente del
Valium). Lo stato di coma era stato indotto da almeno 60 pillole "innaffiate"
da una bottiglia di champagne. Un'ambulanza lo trasportò d'urgenza al
Policlinico “Umberto I” dove gli fu praticata una lavanda gastrica. Dopo venti ore
di coma, dal quale poteva anche uscire con danni irreversibili, Kurt si
svegliò. La moglie lo fece poi trasferire all'Ospedale americano dal quale fu
dimesso quattro giorni dopo. Il cantante negò risolutamente le voci di un tentato
suicidio. Il 18 Courtney chiamò la polizia perché
il marito si
era barricato in una stanza della loro casa di Seattle minacciando di spararsi
con un revolver 38. La polizia sequestrò quattro pistole, un fucile,
munizioni e pillole non ben identificate; inoltre classificò: il caso come <<situazione
esplosiva con minaccia di suicidio>>.
Il 26 Courtney prese alloggio al Peninsula Hotel di Beverly Hills per seguire un
programma di disintossicazione; venne poi raggiunta
dalla
governante e dalla figlia Frances Bean (nata l'08.08.1992). Intanto Kurt era
stato
convinto di disintossicarsi in una clinica di Los Angeles. Prima
però si fece portare da un "amico", tale
Dylan Carlson,
in armeria; a questi fece comprare
un fucile Remington M-11 calibro 20 più una scatole di cartucce. Il
30
Marzo Kurt
arrivò da Seattle e si fece portare
all'Exodus Recovery Center di Marina del Ray. La mattina di venerdì 1° Aprile
Courtney, la bambina
e altri amici musicisti l'andarono a trovare; Kurt sembrava un'altra persona. Ma
poche ore dopo telefonò alla moglie e si congedò con un «Comunque vada, ti amo». Alle
19:25 evase scavalcando il muro di cinta; ma era fatica inutile
visto che il portone
era sempre aperto. Con la carta di credito alle
20:07 comprò un
biglietto aereo per Seattle. Poco dopo
Courtney seppe che il marito era fuggito e subito bloccò la sua carta di credito. Alle 20:43 qualcuno,
mai identificato, tentò di fare un acquisto
da 150 dollari con quella carta; naturalmente la transazione fu annullata. Alle 20:47 il cantante
lasciò un messaggio criptico
(‘Elizabeth's phone number is
213-###-###-’) alla reception del Peninsula Hotel. Il volo
arrivò a Seattle alle
00:47
del
2 Aprile; una testimone vide Kurt firmare
autografi. Una tassista, Linda Walker, lo prese all'aeroporto e lo portò davanti
a casa — al 34 di 171 Lake Washington Boulevard East — verso le 01:30. Lì
si trovava, in stato d'incoscienza per la cocaina di cui abusava, Michael ‘Cali′ Dewitt,
un amico di
lunga data che faceva da babysitter per la bambina. Kurt scambiò quattro chiacchiere con
la fidanzata di Cali, Jessica Hopper. Alle 07:30 si fece portare in taxi a
Seattle per procurarsi altre munizioni per il fucile e della droga. Nella
mattinata
del
3 Courtney
contattò
un detective privato, questi la raggiunse con il suo assistente al Peninsula Hotel nel
pomeriggio. Su suggerimento della
sua cliente incaricò un suo contatto a Seattle di dare un controllata a due
posti dove Kurt era solito bucarsi in tranquillità: la casa di
Dylan Carlson e l'appartamento di Caitlin Moore.
Intanto
Kali
aveva saputo dalla fidanzata che Kurt era tornato da Los Angeles e si trovava
nella casa da ben due giorni! Il babysitter telefonò a
Courtney e la fece
agitare ancora di più quando gli disse che qualche settimana prima Kurt aveva
comprato un fucile. La donna in completa agitazione telefonò alla polizia di Seattle e fingendosi la
cognata, cioè la mamma di Kurt, fece una denuncia di scomparsa. Né una pattuglia né
il detective trovarono tracce di Kurt nella casa al 34 di 171 Lake Washington
Boulevard
East.
Il cantante nella
serata
del
4
andò a cena con la sua spacciatrice e poi tornò a casa. La stessa notte Cali
telefonò a
Courtney dicendo che avrebbe lasciato quella casa. Stare lì gli metteva i
brividi non solo per la mancanza di riscaldamento, ma sopratutto per Kurt che
s'aggirava come un fantasma... Secondo quanto ricostruito da Charles R.
Cross nel suo Heavier than Heaven (‘‘Più pesante del cielo’’ in Italia), Kurt si
svegliò all'alba
del
5
e scrisse una
lettera
d'addio
con una
penna
indirizzata a Boddah (il suo immaginario compagno
d'infanzia). Sicuramente ci mise un po' di tempo perché furono trovati i
mozziconi di tre sigarette; nel lettore mise il cd di “Automatic
for the People” dei REM. Kurt dal nascondiglio nel guardaroba prese il fucile, le munizioni ed una scatola di sigari dove teneva
la droga. Senza farsi sentire da Kali che dormiva, prese un paio
d'asciugamani ed una confezione di birra analcolica. Uscito fuori di casa, fece
una ventina di passi ed entrò nella serra sul retro. Lì bevve le birre e fumò
cinque sigarette, poi prese un foglio e ci scrisse appoggiandosi al pavimento in
linoleum. Dove aver riempito la pagina prese la penna e la conficcò per tenere
il foglio fermo su un mucchio di terriccio per vasi. Estrasse il fucile dalla
custodia in nylon, infilò tre cartucce e levò la sicura; poi si fece l'ultimo
"viaggio" con la black tar, eroina messicana. Sciolse la droga in un
cucchiaio e se la iniettò in un braccio, poi rimise tutto nella scatola. Prima
di perdere conoscenza, prese il fucile se l'appoggiò sul palato e
fece fuoco.
Il 6 Courtney telefonò agli appaltatori
elettrici che lavoravano alla casa di Lake Washington
Boulevard
dicendogli di iniziare i lavori alle luci e all'allarme nella serra. Alle
23:30 Tom
Grant e Dylan Carson perlustrarono la casa, però tralasciarono la serra. I due ritornarono
lì alle
02:15 del 7, entrarono da una finestra e le stanze — insolitamente in
ordine — erano vuote; la televisione era accesa su Mtv. Altre ricerche
effettuate nel pomeriggio non portarono a nulla; intanto una chiamata al 911
segnalò <<una possibile vittima di overdose>> in una stanza del Peninsula Hotel.
Subito arrivarono polizia, pompieri e ambulanza;
Courtney fu portata al Century City Hospital e dopo
un'ora e mezzo posta in stato d'arresto. Infatti gli era stata trovata una
sostanza sospetta, ago ipodermico e laccio emostatico; lei si difese dicendo che
aveva avuto una reazione allergica allo xanax. Alla fine se la cavò con
un'ammenda di diecimila dollari e l'obbligo di farsi controllare all'Exodus Recovery
Center. Alle
21:15
del
7
Tom Grant e Dylan Carson
ritornarono alla casa di Seattle e videro nello scalone un biglietto scritto da
Kali
[vedi
originale];
i due non l'avevano visto nel precedente controllo in mattinata. Fatto sta che
l'uomo, su
insistenza di
Courtney, nel pomeriggio aveva fatto
un rapido giro della casa, ignorando anche lui la serra... La
mattina dell'8 Gary Smith, un elettricista della Veca Electrical Contractors, arrivò sul posto per fare i lavori
previsti. Alle
08:40, attraverso una porta-finestra,
scorse Cobain steso sul pavimento della piccola serra; poi telefonò alla ditta.
Il titolare
avvertì la stazione radio KXRX annunciando che aveva lo <<scoop del
secolo>>. Intanto alle
08:56
era arrivata una pattuglia di polizia al 34 di 171 Lake Washington Boulevard
East. Agli agenti si presentò la seguente
scena: Kurt era steso
sulla schiena con il fucile (caricato con
tre cartucce ma senza
alcuna impronta digitale) sul petto. La mano destra teneva la canna del calibro
20, puntato
verso la faccia, dove al
posto della bocca c'era un buco sanguinante. Le ferite al volto erano
limitate tanto da non impedire il riconoscimento.
Sul pavimento intorno al corpo c'erano: una scatole di cartucce calibro 20,
lattine di birra, 120 dollari in contanti, un paio di occhiali, il portafoglio
aperto sulla patente di guida ed infine una scatola di sigari con siringa,
cotone idrofilo, laccio emostatico e resti di una sostanza (poi identificata
come eroina). Alle
09:40
la KXRX annunciò la morte di Kurt Kobain, la squadra
omicidi arrivò alle 10:15, la scena fu messa in sicurezza alle
11:55. Così il cadavere del cantante fu portato via su una barella [vedi
foto].
I dati dell'autopsia
sono rimasti riservati e quindi la voce che vuole la presenza nel sangue di un
livello d'eroina pari a tre volte una dose letale non può essere confermata. Il
certificato di morte,
redatto dal Dipartimento della salute di Seattle, indicò
come causa del decesso
‘una ferita da fucile auto-inflitta [self-inflicted shotgun wound]
con punto di
contatto in bocca’. L'ora del decesso fu fissata per
le 19:00 circa del 5. Riguardo la presunta mancanza d'impronte sul fucile
vennero altresì trovate <<quattro cartoncini di latenti senza impronte
leggibili>>. Cioè c'erano segni di impronte ma non erano riconoscibili perché le
dita si erano mosse sul fucile. Il coroner, dottor Nikolas Hartshorne,
chiarì che non erano rimaste impronte perché il fucile gli fu strappato a forza
dalle mani, rese rigide dal rigor mortis. Il 14 Kurt fu cremato
nel Bleitz Funeral Home di
Seattle. Le ceneri furono sparse nel fiume Wishkah (stato di Washington) e su
un salice del Lake Washington Boulevard. Una parte delle ceneri andò in un
monastero buddista a Itaca. Sembra che la vedova ricavò due
calci in gesso dalla mani. Per la cronaca, due parenti di Kurt si erano
suicidati con una fucilata rispettivamente nel Luglio 1979 e 1984. Qualche anno
dopo Eldon ‘El Duce′ Hoke, cantante dei
Mentors, si auto accusò dell'omicidio. A suo dire Courtney gli
aveva promesso 50mila dollari per uccidere il marito. Il 6 Maggio 1996 Hoke superò
il test della "macchina della verità" con un punteggio di 99,7%. Comunque la sua
testimonianza fu ritenuta insufficiente per poter riaprire il caso. Il 17 Aprile
1997 Hoke chiese ad un amico di fargli
avere una patente falsa perché avrebbe rilasciato una dichiarazione sul presunto
omicidio di Cobain. L'uomo era paranoico e temeva che l'avrebbero presto ucciso.
Venerdì 19 si esibì per l'ultima volta in un locale nel centro di Los Angeles,
sabato 20 finì sotto le ruote di un treno a Riverside, una città della California. Eldon Hoke
quando morì era ubriaco fradicio e aveva compiuto 39 anni da nemmeno un mese. Nel
Maggio 2008 dei ladri sono entrati nella villa di Courtney Love a Hollywood;
oltre a preziosi e denaro hanno rubato
una
borsa a forma di orsetto dove la donna teneva una parte delle
ceneri del marito.
« Non ti scordare
sopratutto di mostrare la mia testa al popolo: ne vale la pena.
al boia poco prima dell'esecuzione
GEORGES-JACQUES DANTON
avvocato e rivoluzionario
A. Arcis-Sur-Aube [Francia], 26.10.1759
Ω. Parigi
¦Place de La Revolution¦, 05.04.1794 mezzogiornoesecuzione della sentenza di morte, decapitazione link
Danton con alcuni compagni venne arrestato il 30 Marzo 1794 sulla base di un atto d'accusa scritto da Louis De Saint-Just portavoce di Robespierre. I "dantoniani" vennero così dichiarati nemici della Repubblica. Il 2 Aprile iniziò il processo da parte di un Tribunale Rivoluzionario. L'ex amico di Danton, Robespierre, durante il processo rimase a casa per un <<esaurimento nervoso>>. Il 3 Aprile ebbe luogo l'interrogatorio a Danton, che si difese con molto veemenza insultando tutti i giudici. Il 4 Aprile Saint-Just riuscì a far approvare dalla Convenzione un decreto che escludeva dai dibattiti processuali chiunque insultasse la giustizia ed i suoi rappresentanti. Grazie a questo decreto non fu permesso a Danton di presiedere al dibattimento finale del Tribunale che emise la condanna a morte. Il 28 Luglio seguente, Robespierre, suo fratello Augustin, Saint-Just e altri 19 giacobini furono arrestati dalle Guardie Nazionali e subito giustiziati. Comunque Maximilien Robespierre ed il fratello Augustin furono ghigliottinati da moribondi. Infatti il primo era stato ferito da un colpo di pistola alla faccia durante l'arresto e il secondo si era schiantato sul selciato saltando da una finestra nel tentativo di fuggire. Per la cronaca, Charles Samson esercitò la sua "attività" di boia dal 1778 fino al 30.08.1795; poi si ritirò e morì nel 1806 all'età di 67 anni.
MAGGIO
‘‘ I look back on tremendous efforts & exhaustion & dismal looking out of
a tent door on to a dismal world of snow and vanishing hopes - & yet, & yet, & yet
there have been a good many things to set the other side’’
¦Guardo indietro a enormi sforzi, alla stanchezza, alla tristezza;
osservo fuori dalla tenda un mondo triste di neve, speranze svanite e ancora ancora ancora
Ci sono state un bel po' di cose per impostare l'altra faccia.¦
annotazione sul diario del 24.05.1924
GEORGE HERBERT LEIGHT MALLORY - insegnante e scalatore
A. Mobberly - Manchester [Inghilterra], 18.06.1886
Ω. monte Everest ¦versante tibetano¦, 08?.06.1924
ferite per una caduta e assideramento link
Nel 1852 il Great Trigonometrical Survey stimò che il “Picco XV” superava i 8840 metri. Nel 1856 la scoperta fu resa pubblica. Nel 1865 la montagna fu intitolata a George Everest che aveva guidato il GTS al rilevamento topografico delle colonie inglesi in Asia. L'imponente rilievo era conosciuto dalla popolazione tibetana come Chomolungma [‘‘Dea madre del mondo’’]. Invece i nepalesi da sempre lo chiamavano Sagamata [‘‘Dea del cielo’’]. Nel 1921 il governo tibetano aprì i suoi confini agli stranieri. In ogni caso il versante meridionale della montagna, parete sud-ovest, era inaccessibile perché il Nepal da secoli teneva i suoi confini chiusi. Sempre nel 1921 il comitato Everest definì la prima missione di ricognizione, nella squadra c'era anche Mallory. La massima quota raggiunta dalla squadra di ricognizione fu di 6700 metri. Ormai era chiaro che la via per arrivare alla vetta sarebbe stata quella lungo il colle Nord e la cresta Nord-Est. Nel 1922 il comitato E. organizzò la prima missione per l'assalto alla vetta, anche questa volta Mallory faceva parte della squadra. Nel Maggio 1922 furono raggiunti i 8320 metri. Nel 1923 il comitato E. selezionò la squadra per la nuova missione di assalto alla cima. A Marzo viaggiò negli Stati Uniti; a New York fu intervistato; un giornalista del Times gli chiese perchè volesse proprio scalare l'Everest. Lui rispose: <<Because it's there>> [<<Perchè è lì>>]. Il 24 Ottobre dello stesso anno il comitato offrì l'ultimo posto a Andrew Irvine. Il giovane studente in ingegneria accettò e così la squadra era al completo. Il 25 Marzo 1924 la spedizione partì dall'India per il Tibet. Il 28 Aprile fu allestito il cosiddetto “campo base avanzato” [III]; servirono ben 150 sherpa, alla paga di uno scellino il giorno... Il campo IV fu allestito a quota 7000 solo il 21 Maggio per una prolungata tempesta di neve. Da lì sarebbe iniziato l'assalto alla vetta; il 1° Giugno George Mallory e Geoffrey Bruce partirono dal Colle Nord con nove sherpa, e senza bombole d'ossigeno! Il campo V venne eretto a quota 7715; ma il giorno dopo fallì l'allestimento del campo IV a 8.170 metri. Il 3 Edward Felix Norton (1884-1954) e Theodore Howard Somervell (1890-1975) riuscirono ad allestire il campo VI alla quota prevista. Il 4 i due scalatori provarono l'assalto alla vetta: partirono alle 06:40; a mezzogiorno circa raggiunsero il canalone che scendeva dalla piramide della vetta. Somervell sfinito dalla tosse tornò indietro, Norton proseguì ma si dovette fermare un'ora dopo a quota 8573 metri: aveva superato il primo ostacolo (che sarà conosciuto come ‘primo gradino’). Alle 14 entrambi presero la via del ritorno; decisero di raggiungere il campo IV, molto più in basso della cosiddetta ‘fascia’ dove la sopravvivenza era difficile senza ossigeno. I due arrivarono al campo IV in piena notte; meno male che avevano con loro le torce elettriche... Norton ebbe un attacco di cecità delle nevi e così fu portato al campo III insieme a Somervell. Mallory decise di provare l'ultimo assalto prima che arrivasse il monsone estivo. Come compagno di ascesa scelse Irvine, inesperto come scalatore, ma bravissimo a prendersi cura dell'attrezzatura per l'erogazione dell'ossigeno. Alle 08:40 del 6 i due scalatori partirono per il campo V con otto portatori; Odell gli fece una foto mentre si preparavano a partire. Il 7 Odell arrivò al campo V e trovò quattro sherpa a cui Mallory aveva lasciato un messaggio: il tempo era buono e così avrebbero tentato la successiva mattina l'assalto alla vetta. Purtroppo il loro fornello era rotolato giù da un dirupo; quindi non potevano né prepararsi qualcosa di caldo, né sciogliere la neve per ricavarne acqua. Inoltre Mallory — distratto come sempre — aveva dimenticato la bussola magnetica... Alle sei di mattina dell'8 Noel Odell partì dal campo V per raggiungere l'ultimo avamposto. Verso le otto la cresta Nord-Est fino alla vetta era coperta da nubi. Alle 12:50 Odell arrivò a quota 7925 metri e gettò uno sguardo verso l'alto [vedi schema]; all'improvviso, la cresta fino alle vetta divenne pienamente visibile. Odell fu sicuro di scorgere due puntini che si muovevano lungo la cresta vicino ad un gradino di roccia [ecco come dovevano apparirgli il primo, secondo, terzo gradino e la cresta]. Purtroppo le nubi si addensarono subito dopo e la visione scomparve. Odell arrivò al campo VI verso le 14. L'interno della tenda era un disastro: viveri e apparecchiature per l'ossigeno sparsi ovunque. Inoltre erano rimasti sia i razzi di segnalazione che la torcia e la lanterna. Nemmeno le macchine fotografiche, due Vest Pocket Kodak, furono trovate. Poco dopo cominciò a nevicare e tirare un forte vento. Alle 15 Odell salì 60 metri oltre la tenda e cercò i due compagni; alle 16 la tormenta si placò un po' e così l'uomo guardò attentamente verso la vetta di nuovo visibile. Ma non c'era traccia alcuna dei due scalatori. Alle 16:30 O. chiuse la tenda e tornò al campo IV. Nella notte i compagni rimasti scrutarono la montagna senza vedere nulla. Due giorni dopo, quindi il 10, Odell tornò al campo VI e lo trovò come l'aveva lasciato. Per scrupolo, s'arrampicò fino agli 8200 metri senza trovare alcunché; così chiuse la tenda e se andò: Mallory e Irvine erano quanto meno dispersi, e quindi morti. La mattina del giorno 11 la spedizione lasciò la montagna. Nel 1931, dopo molta riluttanza, il Dalai Lama permise una nuova missione inglese sul lato settentrionale dell'Everest. Il 29 Maggio 1933 una squadra di scalatori allestì il campo IV a 8350 metri. Il 30 Maggio Lawrence Rickward Wager (1904-65) e Percy Wyn-Harris (1903-79) provarono l'assalto alla vetta passando come al solito dalla cresta Nord-Est. Dopo un'ora scoprirono una piccozza appoggiata ad un affioramento superficiale di roccia. L'oggetto era 18 metri sotto la cresta Nord-Est e 225 metri sotto il ‘primo gradino’ a quota 8460. Da controlli successivi fu appurato che la piccozza ritrovata faceva parte dell'equipaggiamento di Irvine. I due scalatori proseguirono e si fermarono a 8620 metri davanti ad una parete verticale che ritennero insuperabile. Nel 1949 il Nepal aprì finalmente i suoi confini al mondo esterno; ma il 7 Ottobre 1950 le truppe della Repubblica Popolare Cinese invasero in Tibet. Naturalmente i nuovi occupanti proibirono ogni tipo d'ingresso; quindi per tentare l'assalto all'Everest si doveva per forza passare lungo il colle Sud e la cresta Sud-Est. Alle 11:30 locali del 29 Maggio 1953 il neozelandese Edmund Percival Hillary (1919-2008) e il nepalese Tenzing Norgay (1914-86) raggiunsero la vetta dell'Everest. Per puro scrupolo i due guardarono dal lato nord, ma fu trovata traccia di un precedente passaggio umano. Nel 1955 l'altezza della montagna venne stimata in circa 8848 metri. Nel 1960 una spedizione cinese diede l'assalto alla vetta attraverso la cresta Nord-Est. Tre scalatori arrivarono al ‘secondo gradino’ che aveva fermato Wager e Wyn-Harris nel 1933 (e quasi sicuramente anche Irvine e Mallory nel 1924). Quel gradino fu superato da una scala umana da parte dei tre [leggi qui]. Poi ne venne trovato un'altro, ben più facile, ed infine la vetta: così fu compiuta la prima ascensione dalla cresta Nord-Est ¦mappa topografica¦. Un'altra spedizione cinese nel 1975 sistemò una scala di alluminio sulla parte finale del ‘secondo gradino’ (che altrimenti è arduo superare essendo un parete di roccia alta quasi quaranta metri, di cui cinque quasi verticali). L'11 Ottobre 1979 il capo degli scalatori di una squadra giapponese apprese da un collega cinese, tale Wang Hongbao, che durante la spedizione del 1975 a quota 8100 era stato rinvenuto il <<corpo di un inglese>. Purtroppo il giorno seguente una valanga travolse la squadra con i due scalatori: quello cinese scomparve in un crepaccio, mentre il giapponese riuscì a fermarsi con la piccozza sull'orlo del crepaccio. Nel 1985 uno scalatore spagnolo superò il ‘secondo gradino’ senza aiuto. La parte finale fu stabilita avere un indice di difficoltà 5.7-5.8 secondo la scala decimale YDS [V+, UIAA]. Odell tornò sull'Everest nel 1938 con un'altra spedizione inglese; consulente di industrie petrolifere e minerarie, insegnò geologia in varie università fra cui Harvard e Cambridge. Si spense il 21 febbraio 1987 all'età di 97 anni. Nel 1999 una spedizione congiunta fra più paesi partì per l'Everest con due precisi obiettivi: trovare i corpi di Mallory ed Irvine e recuperare almeno una macchina fotografica. Come riferimenti per il percorso di ricerca furono considerati: il tracciato sulla cresta Nord-Est intrapreso dai due; il punto dove fu trovata la piccozza di Irvine nel 1933 ed il luogo dove era il campo cinese del 1975 [vedi schema]. Alle 11:45 locali del 1° Maggio — a 8155 metri di quota — Conrad Anker individuò un corpo che sembrava Irvine. In seguito fu appurato che si trattava di Mallory: il cadavere, a faccia in giù, sembrava di marmo poiché l'intemperie e l'aria gelida l'avevano mummificato. Fu chiaro che l'alpinista era morto per le conseguenze di una caduta al ‘primo gradino’ [vedi foto schematica]. I traumi sul corpo non erano gravi; se fosse caduto dalla cresta — trecento metri sopra — si sarebbe sfracellato. Non c'erano bombole d'ossigeno, Mallory non portava gli occhiali da ghiacciaio e la corda legata alla sua cintola era recisa. In tasca non aveva la macchina fotografica e curiosamente nemmeno la foto della moglie che egli voleva lasciare sulla vetta. Dopo una breve funzione funebre la salma fu seppellita sul posto. Gli scalatori cercarono anche il corpo di Irvine, ma invano. Il 18 Maggio due scalatori della spedizione trovarono due bombole d'ossigeno vicino al primo gradino: erano quelle di Mallory ed Irvine ¦immagine schematica¦. Nello stesso giorno Conrad Anker ed un compagno arrivarono al secondo gradino, il famigerato ‘Hilary step’. Anker provò a scalare l'ostacolo senza l'usare la scala metallica, ma non ci riuscì. L'11 Novembre 1999 la NGS annunciò che l'altezza dell'Everest era precisamente 8.849,87 metri. Sembra che la montagna dal 1992 al 2004 si sia spostata di 58 cm verso nord-est per le spinte delle placche tettoniche. L'8 Ottobre 2005 il direttore dell'Ufficio di Stato cinese per la cartografia ha annunciato che l'altezza dell'Everest al 18 Luglio 2005 era di 8.844,43 ± 0,21 metri. Conrad Anker organizzò e guidò la cosiddetta “Altitude Everest Expedition 2007”; ma la ricerca è stata per così dire infruttuosa. Nella stessa spedizione fu tolta la scala di 5 metri sulla parte finale ‘secondo gradino’; Anker provò la scalata senza scala simulando d'essere Mallory (che al massimo poteva scalare un 5.9). Alla fine ce la fece, però il livello di difficoltà fu stabilito essere 5.1 (ben oltre la portata dello scalatore inglese...). Nel Gennaio 2010 Tom Holzel facendo indagini sofisticate su fotografie aeree dell'Everest avrebbe scoperto il corpo di Irvine. A quota 8.425 — fra le rocce della fascia (dove il cinese Xu Jing disse dire aver visto il 24.05.1960 il <<corpo di un inglese>>) — spunterebbe un qualcosa lungo 180 cm ¦pagina approfondimento¦. Il terremoto del 25 Aprile 2015 — che fece crollare il cosiddetto ‘Hillary step’ — non ha modificato più di tanto i tre "gradini", nemmeno il secondo. Nel 2019 la Cina ha praticamente chiuso l'accesso all'Everest: saranno concessi solo 300 permessi l'anno [leggi qui]. Nel 2017 erano stati sospesi i permessi perchè un alpinista polacco aveva scalato l'Everest dalla faccia settentrionale (quindi dal Nepal cinese) per poi discendere in Nepal sul versante sud!
GIUGNO
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Dimmi la verità: piacevo davvero a Hemingway? »ad una vicina
Dorothy Rothschild
{alla nascita}Dorothy PARKER
{da sposata} (Dottie)scrittrice, poetessa, giornalista
A.
Long Branch (contea di Monmouth) [New Jersey], 22.08.1893Ω. New York ¦
hotel Volney¦, 07?.06.1977 {trovata morta}LUGLIO
« Non la voglio.
»ai medici che volevano fargli un'iniezione di morfina
MARYA SALOMEA Skłodowska (Manya)
MARIE CURIE - dopo il matrimonio con Pierre C. nel 1895
scienziata
{premio Nobel 1903 per la fisica e 1911 per la chimica}A. Varsavia
¦16 Freta Street¦ [allora Impero russo], 07.11.1867 12:00Ω. Passy ¦Sancellemoz¦ (Alta Savoia) [Francia], 04.07.1934 alba
anemia aplastica perniciosa link
Considerando che l'Università di Varsavia non accettava donne, Marya decise di mandare la sorella maggiore Bronia a studiare a Parigi. Così dal 1885 al 1889 Marya mantenne gli studi della sorella con il suo lavoro da istitutrice nelle famiglie più benestanti di Varsavia. Quando Bronia si laureò come medico, essa fece altrettanto per Marya. La ragazza si trasferì a Parigi nel Novembre 1891; il suo nome diventò Marie. Lì s'iscrisse alla scuola di scienza della Sorbona; era una delle 23 studentesse su 1825 studenti. Prima, nel 1893 si laureò in scienze fisiche; poi il 28 Luglio 1894 in scienze matematiche. Proprio nella primavera del 1894, Marie aveva iniziato a frequentare Pierre Curie (nato il 15.05.1859) professore di fisica alla stessa Sorbona. Il loro matrimonio avvenne il 25 Luglio 1895, i due si dedicarono allo studio di elementi chimici che avevano le caratteristiche (produzione spontanea di radiazioni) già scoperte da H. Becquerel. Praticamente Marie aveva il ruolo del "chimico" perché estraeva e purificava gli elementi radioattivi. Pierre invece si concentrava sulla fisica di tali sostanze. Il 12 Settembre 1897 nacque la loro prima figlia, Irene. Marie usò per prima il termine “radioattività” per descrivere l'attività di elementi chimici nell'emettere radiazioni dalla frantumazione del proprio nucleo. Il 18 Luglio 1898 Marie Curie purificando dei sali (0,1 grammi da una tonnellata di pechblenda-ossido d'uranio proveniente da una miniera boema) trovò una piccola quantità dell'ottantaquattreesimo elemento chimico: il polonio (chiamato così in onore di Marie). Sempre nel 1898, il 26 Dicembre, Pierre e Marie annunciarono la scoperta dell'ottantacinquesimo elemento chimico: il radio. Il 9 Settembre 1902, i Curie presentarono una prova tangibile e incontrovertibile: un decigrammo puro. Questo elemento era due milioni di volte più radioattivo dell'uranio, era capace di generare calore ed emetteva un gas radioattivo (che sarà poi conosciuto come radon). Il 10 Dicembre 1903 l'Accademia di scienza di Stoccolma comunicò che il premio Nobel per la fisica sarebbe stato assegnato a metà fra Henri Becquerel (1852-1908) ed i coniugi Curie. Il 6 Dicembre 1904 nacque la loro seconda figlia: Ève. Verso le 14:30 del 19 Aprile 1906, Pierre attraversò distratto l'affollata rue Dauphined a Parigi. All'improvviso si trovò davanti una pesante carrozza: provò ad afferrarsi ad uno dei cavalli e cadde in terra; il cocchiere tirò subito le briglie fermando quasi il mezzo, ma una ruota posteriore passò sulla testa del poveretto l'uccise all'istante. Marie fu poi invitata a prendere la cattedra di fisica alla Sorbona lasciata da Pierre. La scienziata accettò l'incarico e tenne la conferenza inaugurale il 6 Novembre 1906. L'11 Dicembre 1911 a Stoccolma, Marie Curie ricevette il premio Nobel per la chimica. Era riuscita ad isolare il radio per elettrolisi a partire dal cloruro di radio fuso. Nel 1914 venne fondato il cosiddetto “Istituto del Radio” a Parigi in rue Pierre Curie. In questo centro Marie continuò gli studi sulla radioattività ed iniziò a portare avanti la ricerca sul cancro utilizzando le conoscenze acquisite. Marie con la figlia Irene, laureatesi anche lei in fisica; durante la Prima Guerra Mondiale organizzarono dell'unità mobili, chiamate Petit Curie per produrre radiografie tramite i raggi X. Nel 1926, Irene Curie sposò Jean-Frédéric Joliot, un tecnico conosciuto nel 1925 in laboratorio; la coppia avrà due figli: Helene (1927) e Pierre (1932). A causa della loro natura intrinseca, il radio, i raggi X, il radon sono potenzialmente debilitanti per la salute umana. Marie accusò dalla fine degli anni Venti i sintomi tipici di un avvelenamento per un'esposizione prolungata alle radiazioni: stanchezza, vertigini, ronzii, leggera febbre, cataratte. La situazione di salute della scienziata peggiorò sempre più. Nei primi mesi del 1934 tornò per l'ultima volta in Polonia; a Maggio lasciò il laboratorio; i dottori pensando che avesse la tubercolosi, consigliarono un sanatorio sulle Alpi. Il 22 Giugno Eve scrisse una lettera al professor Tobé che dirigeva la clinica Sancellemoz di Passy; la signora, vedova Curie, aveva bisogno di due-tre mesi di riposo, inoltre la stampa doveva rimanere fuori. Tobè accetto e così il 29 Giugno la febbricitante 67enne fece ingresso nel sanatorio da cui si poteva vedere il Monte. Gli esami stabilirono che la 67enne aveva l'anemia aplastica, una malattia del midollo osseo sicuramente dovuta alla lunga esposizione alla radiazioni. Allora era inguaribile; oggi si risolve nell'80-90% dei casi, specie fra i più giovani. Essendo una forma a decorso rapido e febbrile; poterono essere somministrati solo antidolorifici. La morte sopravvenne verso mezzogiorno del 4 Luglio. La scienziata fu sepolta nella tomba di Pierre nel piccolo cimitero di Sceaux, vicino Parigi. Qualche anno dopo la morte di Pierre, la scienziata fece riaprire la tomba di famiglia per spostare in basso la bara del suocero, morto nel 1910. Sopra fu posta la bara con i resti del marito e poi quando sarebbe toccata a lei... Alla cerimonia erano presenti i familiari e cinque amici. Per sicurezza, la bara fu avvolta in una camicia di piombo. Irene insieme al marito ottenne il premio Nobel per la chimica il 12 Dicembre 1935. Infatti all'inizio del 1934 avevano scoperto la radioattività artificiale. Nel 1951 i due coniugi furono rimossi dalla carica di membri della Commissione francese per l'energia atomica. Il motivo era semplice: si erano rifiutati di partecipare al programma per la costruzione di una bomba atomica francese. Ève nel 1937 pubblicò la biografia della madre intitolata “Madame Curie”. Nel 1952 fu nominata consigliere speciale del segretario generale dell'Onu. Nel 1954 si sposò con l'ambasciatore degli Usa in Grecia; in seguito lavorò come ambasciatrice dell'Unicef nel paese ellenico a fianco del marito che era diventato direttore esecutivo dell'Unicef. Irene Joliot morì a Parigi il 17 Marzo 1956 per una grave forma di leucemia. È assai probabile che le malattie del sangue, fatali a Marie e Irene, siano da imputare ai raggi X. Le due donne subirono un costante irraggiamento senza protezioni usando le Petit Curie. Jean-Frédéric Joliot morì il 14 Agosto 1958 per un'epatite virale, aveva 58 anni. Il 20 Aprile 1995, i resti di Pierre e Marie Curie furono traslati al Pantheon di Parigi. Marie Curie è stata la prima donna ad aver avuto questo onore. Ève Denise Curie, vedova Labouisse, è morta a New York il 22 Ottobre 2007 all'età di 102 anni. Essendo l'emivita del radio di 1601 anni, gli appunti della scienziata sono conservati in casse piombate.
AGOSTO
« Viva l'Italia! »
ALBERTO LA ROCCA • carabiniere {medaglia d'oro al Valor Militare nel 1964}
A. Sora (Latina), 12.06.1924
VITTORIO MARANDOLA • carabiniere {medaglia d'oro al Valor Militare nel 1964}
A. Cervaro (Frosinone), 24.08.1922
FULVIO SBARETTI • carabiniere {medaglia d'oro al Valor Militare nel 1964}
A. Nocera Umbra (Perugia), 22.09.1922
Ω. Fiesole ¦piazza Mino da Fiesole¦ – Firenze, 12.08.1944 20:30
fucilazione
Il 10 Luglio gli autoblindi americani di Patton ed i soldati di Montgomery sbarcarono in Sicilia. Alle 17 del 24 Luglio presso Palazzo Venezia a Roma si riunì il Gran Consiglio del Fascismo per discutere l'ordine del giorno “Grandi”. Alle 2 del 25 Luglio l'odg fu approvato con 19 voti a favore e 7 contrari; alle 16 Mussolini si recò come al solito a Villa Savoia per conferire con il re. Proprio Vittorio Emanuele III in mattinata aveva firmato il decreto che nominava il generale Pietro Badoglio capo del governo con pieni poteri militari. Appena uscito dalla residenza reale, Mussolini fu preso in consegna dai Regi carabinieri per <<proteggere la vostra persona>> su ordine del re. L'ex duce venne poi trasferito a Ponza ed infine a Campo Imperatore sul Gran Sasso. Alle 17 del 3 Settembre a Cassabile il Regno d'Italia firmò l'armistizio con gli Alleati; il giorno 8 non avendo risposte dall'autorità italiane Dwight D. Eisenhower — comandante in capo delle forze alleate in Europa — lo fece annunciare dalle frequenze di Radio Algeri alle 18:30. Battaglioni di paracadutisti erano già decollati dalla Sicilia per presidiare Roma; l'autorità italiane avrebbero dovuto annunciare l'armistizio e supportare l'operazione mettendo a disposizione alcuni aeroporti anche sulla costa. Invece i "generali", fra cui Giacomo Carboni (responsabile della difesa di Roma), non assecondarono tale offerta; anzi risposero ai due inviati (generale di brigata Maxwell D. Taylor e il colonnello William T. Gardiner) che preferivano annunciare l'armistizio il giorno 12! Ovviamente la spedizione dei parà per presidiare Roma fu subito annullata. Pietro Badoglio — nominato capo del Governo il 25.07.'43 — dovette annunciare dai microfoni dell'EIAR il testo dell'armistizio (<< … ogni atto di ostilità contro le forze anglo-americane deve cessare da parte delle forza italiane, che tuttavia reagiranno ad eventuali attacchi da qualsiasi provenienza … >>); erano le 19:45. All'alba del 9 Badoglio e la famiglia reale si trasferirono da Roma a Brindisi, già liberata. Alle 14:30 nella capitale fu fondato il CLN: praticamente da quel giorno iniziò la Resistenza. Alle 16 del 10 il Regio esercito che insieme ai civili aveva provato a difendere Roma si arrese alle truppe di Kesselring; la difesa della capitale si era già conclusa. Il 23 Settembre Mussolini, liberato undici giorni prima dai tedeschi, fondò la Repubblica Sociale Italiana (uno stato fantoccio sottoposto ai voleri degli invasori tedeschi). Il 13 Ottobre il governo italiano, guidato a Brindisi da Badoglio, dichiarò guerra alla Germania e quindi anche ai fascisti della RSI. Il 22 Gennaio 1944 gli Alleati sbarcarono ad Anzio, ma non riuscirono a raggiungere la capitale fino al successivo 4 Giugno. A Fiesole, i locali regi carabinieri avevano fatto passare informazioni, a volte cibo e armi, alla V brigata “Giustizia e Libertà”. Il 27 Luglio a San Clemente - Molino del Piano (Pontassieve) i tedeschi sorpresero tre carabinieri ed un civile mentre portavano ordini per i partigiani; nel conflitto a fuoco morì un soldato tedesco, due militi riuscirono a scappare mentre un commilitone ed il civile furono catturati e subito dopo fucilati. Ad inizio Agosto le formazioni partigiane stavano per liberare Firenze; il giorno 6 i tedeschi arrestarono il comandante della stazione dei carabinieri di Fiesole, vice-brigadiere Giuseppe D'Amico. Con la situazione che stava precipitando il tenente delle SS Hans Hiesserich ordinò che tutti i maschi dai 17 a 45 anni si presentassero al comando tedesco; in pochi lo fecero. Come "assicurazione" furono presi in ostaggio dieci civili che sarebbe stati fucilati nel caso di sabotaggi, attentati o resistenza. Il giorno 11 D'Amico riuscì a fuggire da dove era stato rinchiuso, al passo del Giogo. In qualche modo fece sapere ai tre carabinieri ancora in servizio a Fiesole di entrare in clandestinità ed unirsi alla Resistenza. La notte fra l'11 e il
12 i tre militi seppellirono le armi della caserma e cercarono di raggiungere Firenze. Ma i posti di blocco tedeschi avevano circondato la zona. Così i tre ragazzi si nascosero nella zona archeologica di Fiesole, nel teatro romano. A mezzogiorno del 12, saputo della scomparsa delle armi da parte dei carabinieri, Hiesserich andò su tutte le furie. Se entro poche ore i tre non si fossero fatti avanti, allora gli ostaggi sarebbero stati fucilati. Alle 15:30 i tre si presentarono al Comando delle SS, presso Villa Martini a Fiesole. Hiesserich li interrogò per ore perché voleva notizie sull'organizzazioni partigiane della zona. Ma i tre militi si erano semplicemente presentati per la salvezza dei dieci ostaggi. Alle 19:30 il tenente delle SS ordinò la fucilazione dei tre <<banditi>>, nel frattempo rinchiusi in un vano sotterraneo. Hiesserich liberò gli ostaggi e costituì il plotone di esecuzione. Alle 20:15 i tre carabinieri furono fatti uscire e poi allineati al muro di cinta della villa. Appena prima che i soldati tedeschi sparassero, uno dei tre militari pronunciò quelle ultime parole. Nonostante che tutti i ponti (eccetto Ponte Vecchio) fossero stati distrutti, il 13 gli Alleati attraversarono l'Arno. Il 31 Agosto venne liberato l'ospedale di Careggi ed infine il 1° Settembre fu la volta di Fiesole. Il 17 Aprile 1945 le truppe alleate ruppero la linea gotica, che li aveva bloccati dal Novembre 1944. La resa dei tedeschi in Italia scattò dal 2 Maggio. Ormai del plotone di esecuzione e sopratutto di Hans Hiesserich si è persa ogni traccia. Nemmeno dal cosiddetto ‘armadio della vergogna”, scoperto nel Palazzo Cesi-Gaddi nel Maggio 1994, è emerso alcun elemento utile.SETTEMBRE
« Je m'en vais, mais l'État demeurera toujours. »
¦Io me ne vado, ma lo Stato resterà per sempre¦
sul letto di morte; 31?.08.1715
Louis-Dieudonné de bourbon
(Luigi XIV, Re Sole, Luigi il Grande)
re di Francia e di Navarra {dal 14.05.1643}
A. Saint-Germain-en-Laye ¦castello reale¦ – Parigi, 05.09.1638 11:11
Ω. Versailles ¦reggia reale¦, 01.09.1715 08:15
cancrena ad una gamba conseguente alla gotta link
Il successore al trono di Francia fu battezzato così perché nacque nel ventitreesimo anno di matrimonio di Luigi XIII (1601-43) e Anna d'Austria (1601-66). I due sovrani furono sposati per procura dalle rispettive casate nel 1615; il matrimonio ufficiale avvenne il successivo 25 Novembre. I due giovanissimi e quasi coetanei sovrani (Anna aveva compiuto 14 anni il 22 Settembre e Luigi appena cinque giorni dopo) non consumarono le nozze nella prima fatidica notte, quella in cui era prevista la cosiddetta cerimonia del coucher. Comunque la regina rimase incinta nel 1619, ma il parto in Dicembre andò male: il figlio/la figlia morì alla nascita. Altrettanto accadde nelle successive tre gravidanze: morto/a alla nascita (14.03.1622), aborto? nel 1626, morto/a alla nascita (04.1631). Già ultra 35enne, nel 1637 la sovrana rimase incinta e così il 5 Settembre 1638 nacque il Delfino Luigi Deodato [da dieudonné, ‘‘dono di Dio’’]. Quindi il casato dei Borbone avrebbe avuto una discendenza. Comunque nel 1940 coppia reale ebbe un altro figlio: Filippo, duca d'Orléans. Luigi XIII si spense a nemmeno 42 anni il 14 Maggio 1743 nel castello reale di Saint-Germain-en-Laye forse per le complicazioni del morbo di Crohn. Nel suo testamento dispose che la regina dovesse avvalersi di un consiglio di reggenza finchè Luigi Deodato non avesse raggiunto la maggiore età. Il parlamento annullò una parte del testamento e decretò che il consiglio di reggenza fosse sotto il potere del cardinale Mazzarino. Alle morte di questi nel 1661, Luigi XIV assunse tutti i poteri. Nello stesso anno decise che il modesto edificio costruito vicino a Versailles diventasse la nuova residenza reale. Il 6 Maggio 1682 si tenne l'inaugurazione in pompa magna; così fu abbandonata la città poco fuori Parigi, Saint-Germain-en-Laye, che era stata residenza reale dal 1124; inoltre Versailles divenne capitale del Regno di Francia. Superati i
75 anni, le conseguenze della gotta si fecero ancora più importanti per Luigi XIV. Era conosciuta come la "malattia dei ricchi" poiché si manifestava nelle persone che si cibavano quasi esclusivamente di carne. Un eccessivo e prolungato consumo di carne, magari unito ad un'insufficienza renale, determina un aumento dei livelli di acido urico nel sangue. Quindi c'è un accumulo dei cristalli di urato di sodio dentro e intorno all'articolazioni. Il 9 Agosto 1715 il Re si lamentò con il suo medico per un dolore alla gamba sinistra; non riuscendo più a camminare rimase confinato a letto. Il 21 i medici di corte formularono la diagnosi: cancrena; la prognosi era infausta tanto che gli fu consigliato di prendere i sacramenti. Il 26 gli fu portato al capezzale l'erede al trono, il bisnipote di appena cinque anni: Luigi duca d'Angiò [vedi successione al trono]. Il 31 Agosto ebbe brevi momenti di coscienza; la notte entrò in coma e si spense la mattina del 1° Settembre, quattro giorni prima di compiere 77 anni. Il suo regno era durato ben 72 anni 3 mesi e 18 giorni. I sudditi non se ne fecero certo un cruccio per la sua morte visto la durata lunghissima del regno: furono accesi fuochi e si festeggiò in tutta la Francia. Addirittura il feretro, trasportato a Saint Denis, fu oltraggiato da sputi e fango lanciato dalla folla. Parigi tornò ad essere la capitale della Francia il 6 Ottobre 1789. La sua tomba a Saint Denis, come quelle di quasi tutti i suoi antenati, subì la profanazione durante la Rivoluzione; i resti dei re furono gettati in fosse comuni. Nel 1817 si tentò l'identificazione di quei poveri resti e naturalmente fu impossibile distinguerli. Questi furono poi raccolti in un ossario e posti nella cripta dell'Abbazia di Saint Denis sotto due lastre di marmo.OTTOBRE
ultima dichiarazione prima dell'esecuzione
AILEEN CAROL PITTMAN
(Lee, ‘l'adescatrice dell'autostrade’)
A. Rochester (contea di Oakland) [Michigan], 29.02.1956
Ω.
Starke
esecuzione della sentenza di morte, iniezione letale link
Diane Kathleen Wuornos (nata il 12.08.1939) e Leo Dale Pittman (1937), entrambi ragazzi problematici, fuggirono insieme per sposarsi. Quando lo fecero, il 3 Giugno 1954, Diane era già incinta: infatti circa nove mesi dopo, il 14 Marzo 1955, nacque Keith. Il successivo 14 Novembre i due giovanissimi coniugi si separarono; Diane, poco più che sedicenne, era incinta per la seconda volta. Leo Pittman, paranoico schizofrenico, fu espulso dall'Aeronautica. Si risposò, vagabondò per un paio d'anni e poi raggiunse la sorella a Sacramento. Ma ebbe guai con la giustizia per il suo vizio insano di molestare le bambine e così rimase in galera fino al 1959. Aileen non conoscerà mai suo padre "biologico". Ad inizio 1960 la ragazza-madre lasciò Keith e Aileen ai nonni materni, Lauri e Britta Wuornos. Il successivo 18 Marzo i coniugi Wuornos li adottarono legalmente e così i due bambini si trasferirono a Troy nel Michigan. Purtroppo anche i nuovi genitori adottivi avevano problemi: Britta beveva e Lauri era violento tanto da usare la cinghia. Molto tempo dopo Aileen dichiarò che aveva subìto violenza dal patrigno. A sei anni giocando con fiammiferi e acido si sfregiò per sempre la faccia. Nel Giugno 1962 Leo Pittman molestò due bambine di dieci anni a Pontiac nel Michigan. Il 23 Novembre fu arrestato e rinchiuso nel Larned State Hospital di Kansas City; sei mesi dopo fuggì, a poi fu acciuffato. Infine — dopo aver beccato una condanna all'ergastolo (più altri 41 anni) — fu trovato impiccato il 15 Gennaio 1969 nella cella dove era recluso al Lansing Correctional Facility. Ormai in coma fu trasportato in un ospedale di Kansas City per morire 15 giorni dopo senza aver ripreso conoscenza. L'inchiesta non riuscì a chiarire se si era trattato di tentato suicidio o opera di un qualche altro recluso. Intanto la famiglia adottiva versava in gravi condizioni di povertà tanto che i due ragazzi restavano spesso senza mangiare. Aileen cominciò a "prostituirsi" con i ragazzi più grandi per sigarette, droga, alcool ma anche panini e biscotti. A 12 anni scoprì di essere stata adottata: quelli che credeva i genitori in realtà erano i nonni materni. A 14 anni rimase incinta dopo un "intercorso" avuto con un amico del nonno nei boschi intorno Troy. La ragazza arrivò pure ad accusare il fratello d'incesto! Lauri Wuornos saputo della gravidanza, la mandò via di casa; così nel Gennaio 1971 la quasi 15enne fu portata in auto dalla nonna in istituto di Detroit. Il 23 Marzo 1971 partorì un maschietto; questi venne subito dato in adozione e non se ne saprà più nulla. Il 7 Luglio 1971 Britta Wuornos morì all'età di 64 anni per cirrosi epatica. La madre, allora trentenne, voleva trasferirsi con i figli nel Texas. Entrambi rifiutarono finendo così in affidamento; Aileen, che nel frattempo aveva lasciato la scuola e la nuova casa, cominciò a vagabondare facendo autostop e prostituendosi. Il 29 Giugno 1972 la Corte Suprema degli Stati Uniti valutando il caso “Furman v Georgia” giudicò che la pena di morte violava l'ottavo emendamento. Praticamente era una pena <<crudele e inusuale>> perché le giurie decretavano sentenze <<arbitrarie e capricciose>>. Per effetto di questo giudizio, tutte le 629 persone condanne a morte in 32 stati "si salvarono" vedendosi commutata la pena capitale in ergastolo. Comunque la Corte non emise un giudizio unanime (votò 5 a 4); quindi la questione rimase aperta. Il 27 Maggio 1974 Aileen fu arrestata in una città del Colorado. La polizia la fermò mentre guidava ubriaca e sparava dal finestrino con una pistola calibro 22. Lasciò il nome falso di Sandra Kretsch e scappò prima del processo. Il 12 Marzo 1976 Lauri Jacob Wuornos si uccise a Avon, Michigan; aveva 65 anni. Il 4 Maggio Aileen sposò Lewis Fell, un uomo benestante di 69 anni. Fatto sta che la ragazza lo picchiava perché voleva più soldi; dopo solo un mese Fell ottenne un'ordinanza restrittiva verso la giovane (e manesca) moglie. In seguito all'uomo fu concesso il divorzio e quindi il matrimonio fu annullato. Il 2 Luglio la Corte Suprema degli Stati Uniti, valutando il caso Gregg v. Georgia, ribaltò 7 a 2 il giudizio del 1972. La pena di morte non violava l'ottavo emendamento perché, nella fattispecie, quella giuria aveva deciso sulla base di una discrezionalità <<accorta e guidata>>. Da allora la giuria deve decidere due volte: una per l'eventuale colpevolezza ed una per la pena da infliggere. Il 13 Luglio la polizia locale arrestò Aileen in una città del Michigan: aveva tirato una palla da biliardo in testa ad un barista. Il 17 Luglio 1976 Keith Wuornos morì per un tumore alla gola e lasciò alla sorella i 10.000 $ pagati dall'assicurazione per la polizza vita. Il 4 Agosto Aileen sistemò i suoi debiti con il popolo del Michigan pagando una multa di 105 $ invece che finire in galera. Meno di due mesi dopo, avendo speso tutti i soldi dell'assicurazione, Aileen si trasferì in Florida. Il 17 Gennaio 1977 Gary Gilmore fu fucilato in una prigione dell'Utah. Il 25 Maggio 1979 in Florida ripresero l'esecuzioni capitali; l'ultima — sempre per elettrocuzione — risaliva al 12.05.1964. Aileen fu arrestata per una rapina a mano armata il 20 Maggio 1981 in un negozio di merci usate a Edgewater. La condanna al carcere fu emessa il 4 Maggio 1982; la donna tornò in libertà il 30 Giugno 1983. Ma poi seguirono altri arresti, tutti in Florida: il 01.05.1984 (spaccio di assegni falsi in una banca); 30.11.1985 (sospetto furto di una pistola e munizioni, Aileen usò il nome di una sua zia — Lori Grody); 10.12.1985 (guida senza patente); 04.01.1986 (furto d'auto, resistenza all'arresto, falsa testimonianza, presenza nella macchina rubata di una calibro 22 e munizioni — questa volta usò il suo vero nome); 02.06.1986 (minacce con una pistola ad un cliente per 200 $); 09.06.1986 (eccesso di velocità — nome usato, Susan Blahovec). Qualche giorno dopo, Aileen incontrò in un bar per omosessuali di Daytona la ventisettenne Tyria Moore e se ne invaghì. Ma i guai con la giustizia continuarono: il 04.07.1987 la polizia di Daytona Beach fermò Tina Moore e Susan Blahovec per fargli delle domande. Erano sospettate di aver colpito un uomo con una bottiglia di birra. Il 23.07.1988 le due donne furono accusate di aver vandalizzato un appartamento di Daytona Beach. Aileen continuò a battere le interstatali della Florida tenendo una pistola calibro 22 nella borsetta. Il 13 Dicembre 1989 il cadavere di un uomo fu trovato in un boschetto vicino all'Interstatale 15 nella conta di Volusia, vicino Daytona. Il corpo presentava tre colpi di calibro 22 al petto. Fu identificato come un uomo di 55 anni che era partito il 30 Novembre sulla sua Cadillac (ritrovata a Ormond Beach nei primi di Dicembre). Il 5 Maggio 1990 nella contea di Brooks (Georgia), poco oltre il confine con la Florida, fu trovato il corpo nudo di un uomo di mezza età. Anche lui era stato ucciso con sei colpi di una calibro 22. Ma la polizia non riuscì ad identificarlo e così il caso fu archiviato come omicidio di persona sconosciuta (per convenzione ‘John Doe′, ‘Jane Doe′ se donna). Naturalmente la polizia di Brooks non sapeva nulla dell'omicidio a Volusia, già archiviato come insoluto. Il 1° Giugno 1990 fu trovato un altro corpo nella contea di Citrus in Florida. Anche questo cadavere nudo presentava sei ferite da calibro 22. La polizia riuscì ad identificarlo: era un camionista di 43 anni scomparso sull'Interstatale 75 il 19 Maggio. Il suo camion era stato ritrovato parcheggiato e senza libretto a Marion sei giorni dopo. Dato che Citrus è a centinaia di km da Daytona nessuno mise in relazione gli omicidi. Secondo una criminologa consultata dalla polizia, gli omicidi non erano stati commessi per rapina e forse l'assassino era una donna. Il 6 Giugno non lontano dall'Interstatale 75 nella contea di Pasco (48 km da Citrus) fu trovato il cadavere nudo di un uomo. Anche lui era stato ucciso con nove colpi di calibro 22. La polizia riuscì ad identificarlo grazie al ritrovamento della sua macchina vicino Marion. Era un quarantenne scomparso una settimana prima mentre si dirigeva a Tampa. Il 30 Luglio un uomo di 50 anni scomparve lungo l'Interstatale 19. Lavorava come autista per una piccola fabbrica e doveva rientrare il 1° Agosto. Il suo camion fu trovato dallo sceriffo della contea di Marion lungo l'Interstatale 19. Il corpo dello scomparso venne scoperto per caso il 4 Agosto in un boschetto a 13 km dall'auto. Anche lui era stato ucciso con una pistola calibro 22: un colpo al petto ed uno alla schiena. L'11 Settembre scomparve un investigatore di 53 anni abitante a Ocala. Il corpo crivellato da sette colpi di pistola calibro 22 fu trovato il 12 Settembre. La sua automobile senza targhe venne rintracciata il 19 Settembre in una vecchia stazione di servizio. Il 13 Ottobre le targhe ed alcuni effetti personali furono trovate a 119 km di distanza. Il 19 Novembre 1990 la polizia ritrovò il corpo di un camionista di 60 anni abitante a Merritt Island. Il cadavere era nudo e presentava ferite (tre alla schiena e una alla testa) inferte con la solita calibro 22. I vestiti e la macchina dell'uomo furono trovati il 24 Novembre in due contee vicine. Il 30 Novembre la polizia annunciò che c'era una serial killer sulle autostrade della Florida. Probabilmente era una prostituta che uccideva i suoi clienti. Comunque qualche "traccia" c'era già: il 4 Luglio 1990 due donne ebbero un incidente con la propria macchina e la lasciarono sul posto. Spuntò fuori che la macchina apparteneva ad un uomo scomparso il precedente 7 Giugno in Florida. Un venditore di roulotte disse di aver avuto a che dare con due donne, una bionda [Lee] e una mora [Tyra Moore]. Erano le stesse che avevano guidato quella macchina incidentata il 04.07.1990. Sul cruscotto danneggiato fu trovata un'impronta insanguinata. La ricerca dei nomi per la mora si fermò a a Tyria Moore; mentre per la bionda gli alias non si contavano. Quell'impronta digitale trovata sull'auto incidentata fornì piste interessanti. Risultò che una certa Cammie Marsh Green il 6 Dicembre aveva venduto ad un banco dei pegni di Daytona il rilevatore radar appartenente alla vittima numero uno. Le leggi della Florida imponevano per la vendita ai banchi dei pegni la deposizione delle proprie impronte digitali. Il 7 Dicembre sempre Cammie Marsh Gree impegnò la fede nuziale dell'ultima vittima. I confronti incrociati portavano tutti alla donna arrestata il 04.01.1986 a Volusia: Aileen Carol Wuornos. La polizia predispose una task force per arrestarla. L'8 Gennaio 1991 due poliziotti in borghese intercettarono la donna in un pub di Port Orange in Florida. Sulle basi del mandato di cattura per porto abusivo di armi, emesso il 04.01.1986,
Aileen venne posta in stato d'arresto il giorno dopo. Il 10 Gennaio Tyria Moore, che nel frattempo aveva lasciato Aileen, fu rintracciata a casa della sorella in Pennsylvania. Tyria accettò di collaborare perché aveva paura di essere uccisa dalla vendicativa ex compagna. Lei però sapeva poco sugli omicidi, l'unico modo era ottenere una piena confessione di Aileen. Da un motel in Florida, Tyria telefonò alla sua ex che era in carcere; la polizia ascoltò e registrò tutte conversazioni. Il 16 Gennaio la donna messa alle strette confessò agli investigatori cinque omicidi; ma negò di aver ucciso il ‘John Doe′ e il proprietario (ancora scomparso) della macchina incidentata il 04.07.1990. In ogni caso ribadì che si era difesa e vendicata da quei clienti che l'avevano picchiata, rapinata, violentata. Il 22 Novembre 1991 Aileen fu "adottata" da una signora appartenente alla setta dei cristiani rinati; così poté avere un collegio di avvocati. Tramite costei, Aileen cedette i diritti letterari e cinematografici della sua storia passata e futura. Il processo iniziò il 14 Gennaio 1992 e riguardò per motivi di strategia processuale solo la prima vittima. Gli avvocati difensori ritenevano che fosse più facile dimostrare la tesi della legittima difesa per un solo omicidio. La pubblica accusa sembrò accettare, ma poi calò un asso dalla manica: infatti nella legislazione della Florida è permesso introdurre prove di altri omicidi se queste possono servire a chiarire quello in corso. Quando furono presentate le confessioni video-registrate, la tesi di sette legittime difese consecutive cadde. Aileen disorientata si appellò su consiglio dell'avvocato almeno venticinque volte al Quinto Emendamento (“Nessuno sarà tenuto a rispondere di un reato che comporti la pena capitale, o comunque infamante, se non per denuncia o accusa fatta da una grande giuria”). Il 27 Gennaio la Corte si ritirò a deliberare, due ore dopo arrivò il verdetto oltre ogni ragionevole dubbio: colpevole di omicidio di primo grado. Quattro giorni dopo il giudice, in accordo con le richieste della giuria, condannò l'imputata a morire sulla sedia elettrica. Aileen fu trasferita al Broward Correctional Institution di Fort Lauderdale. Nemmeno gli altri processi andarono bene: il 15.05.1992 e 05.02.1993 gli furono affibbiate cinque condanne a morte per altrettanti omicidi. Dato che il proprietario della famigerata macchina non era stato ancora trovato, non rientrò nel processo. Naturalmente nemmeno l'omicidio del ‘John Doe′ poteva essergli imputato. Aileen nei processi si era distinta per ingiurie, minacce e maledizioni verso il pubblico ministero, il giudice e la giuria. Tyria Moore dopo i processi non scrisse più lettere ad Aileen. Quando fu condannata a morte fu automaticamente trasferita al LCI, un penitenziario per solo donne a Ocala nella contea di Marion. L'esecuzioni splatter del 25.05.1997 (Pedro Medina) e 08.07.1999 (Allen Lee Davis) suggerirono allo Stato della Florida di utilizzare un metodo alternativo alla sedia elettrica (lugubremente soprannominata ‘Vecchia scintillante′). Il 6 Gennaio 2000 il Senato della Florida decise che si poteva scegliere anche l'iniezione letale. Il 23 Febbraio ci fu la prima esecuzione diversa dalla sedia elettrica, comunque "ricostruita" nel 1998 visto che la precedente aveva quasi settant'anni... Il 25 Giugno 2001 Aileen spedì una lettera alla Corte Suprema della Florida. La donna scrisse che odiava seriamente la vita umana e aggiunse che ‘ vorrei uccidere ancora ’! Il governatore della Florida, John ‘Jeb′ Bush, ordinò una perizia psichiatrica. Così fu certificato che la donna era in grado di intendere e volere e quindi il suo desiderio di farla finita era sincero. Gli avvocati difensori obiettarono che la loro assistita era psicopatica e non sapeva quello che diceva/voleva. Dopotutto al PLC-R, un test per valutare la psicopatia, aveva preso 32 su 40... Il 5 Settembre 2002 l'esecuzione fu fissata per il successivo 9 Ottobre. Ma l'ordine esecutivo 02-262 del 25 Settembre impose al governatore una sospensione. C'era prima da stabilire una volta per tutte le reali condizioni mentali della condannata. Intanto il 29 Settembre Aileen fu trasferita dal BCI alla FSP dove c'è il braccio della morte. Il 2 Ottobre Jeb Bush — dopo aver letto il rapporto della commissione medica e valutato un'altra istanza della difesa — decise che: 1. la temporanea sospensione perdeva di valore perché la condannata <<aveva la capacità mentale di capire la natura della pena di morte e le ragioni per cui gli era imposta>>; 2. l'esecuzione sarebbe avvenuta come previsto alle 09:30 locali del 9 Ottobre. Il giorno prima un produttore e regista intervistò la condannata. Così realizzò un documentario di 35’ che diventò il film Aileen: life and death of serial killer che uscì negli Usa il 09.01.2004 in un numero limitato di sale. Questo è stato il secondo film con protagonista Aileen, il primo era del 1992 sempre a cura dello stesso regista. Intanto, come da prassi, fu trasferita in una delle famigerate “Dead watch cells” del FSP. Lì ci sono le due camere per l'esecuzioni: quella con sedia elettrica e con iniezione letale. Sempre l'8 Ottobre la Corte Suprema della Florida respinse l'ultimo appello. La condannata passò le sue ultime ore parlando con un amico d'infanzia; rifiutò l'ultimo pasto (da massimo venti dollari) limitandosi ad una tazza di caffè. Il 9 si svegliò alle 05:30 di buon umore, collaborò con la "squadra della morte" e non oppose resistenza. Appena il cocktail mortale gli entrò in vena chiuse gli occhi e smise di respirare. Alle 09:47 Aileen Carol Wuornos fu dichiarata morta; era la decima donna americana — la seconda in Florida — ad essere giustiziata dal 1976. Il suo amico d'infanzia, Dawn Botkins, reclamò il corpo e così secondo l'ultime volontà di Aileen fu cremata. Le ceneri vennero poi disperse ai piedi di un noce a Fostoria, nella contea di Tuscola dove era cresciuta. Il 29 Febbraio 2004 l'attrice sudafricana Charlize Theron vinse il premio Oscar® come miglior attrice protagonista per l'interpretazione [vedi immagine] di Aileen Wuornos in Monster. Dawn Botkins in un'intervista del 09.02.2004 ha dichiarato che Tyria Moore dovrebbe essere in qualche parte dell'Ohio, dove vivono ancora i suoi genitori.NOVEMBRE
¦Che ore sono?¦
prima di cadere in coma; 06.11.1938
Mustafa Kemal {nome di battesimo}
Atatürk (‘‘Padre dei turchi’’) {cognome datogli per decreto solo a lui}
ufficiale dell'esercito, scrittore, rivoluzionario, fondatore e
primo presidente della Repubblica di Turchia {dal 29.10.'23 al 10.11.'38}
A. Salonicco [allora Impero ottomano], 1880?/1881
Ω. Instanbul ¦Palazzo Dolmabahçe¦, 10.11.1938 09:05
cirrosi epatica link
Kemāl dopo varie campagne militari fu promosso tenente colonnello il 1° Marzo 1914; quando l'Impero ottomano entrò nella Prima guerra mondiale a fianco degli Imperi centrali, a Kemāl furono dati i compiti di organizzare e comandare la 19ª Armata che poi combatté nella campagna dei Dardanelli. Ottenne la "vittoria" (il ritiro dell'armate alleate) e così si meritò il rispetto dei soldati; in seguito partecipò alla campagna del Caucaso. Diventato generale fu promotore della Grande assemblea nazionale di Ankara (1920). Sconfiggendo i greci (1919-22), ristabilì l'unità e l'indipendenza della Turchia; nel 1922 depose il sultano Maometto VI e l'anno successivo fondò la Repubblica diventandone presidente. A metà anni Trenta il parlamento gli assegnò per decreto il cognome di Atatürk [alla lettera ‘‘Padre dei turchi’’]. Nel 1937 la sua salute iniziò ad apparire instabile; ad inizio 1938 durante una vacanza nella città di Yalava ebbe un grave malore. Le successive analisi rilevarono una cirrosi epatica causata dal forte consumo di alcool. Nonostante le cure ed un cambiamento nello stile di vita, le sue condizioni peggiorarono e si spense dopo vari giorni di agonia il 10 Novembre nella sua stanza del Palazzo Dolmabahçe ad Istanbul. Le sue spoglie riposano nell'Anıtkabir, mausoleo appositamente costruito per lui ad Ankara. Per legge, alle 09:05 di ogni 10 Novembre in tutta la Turchia viene osservato un minuto di silenzio. Una norma
del codice penale turco prevede che insultare il nome di Kemāl sia un reato punito con il carcere.DICEMBRE
al suo cameriere; 11.12.1939
DOUGLAS ELTON THOMAS ULMAN (Douglas Fairbanks)
attore, regista, scrittore
A. Denver, 23.05.1883 09:00
Ω. Santa Monica (contea di Los Angeles), 12.12.1939 00:45
attacco cardiaco link
Nell'èra del muto Douglas Fairbanks ebbe un grandissimo successo; tanto che nel 1921 con la moglie Mary Pickford, David Wark Griffith e Charlie Chaplin fondò l'United Artists. Negli anni seguenti la popolarità di Fairbanks declinò; nel 1934 concluse la sua carriera d'attore, nel 1936 divorziò dalla seconda moglie Mary Pickford è si sposò con l'attrice Sylvia Ashley. La 32enne ex modella gli fece adottare uno stile di vita per niente salubre: notte insonni, bere, fumare, sovralimentazione. Ad inizio 1939 si presentarono i primi problemi la cuore, Fairbanks si dedicò alla scrittura di un film nel quale avrebbe recitato anche suo figlio. Il 10 Dicembre 1939 dopo aver assistito ad una gara di football fra squadre universitarie non si sentì bene. La mattina successiva accusò forti dolori al petto e al braccio. Il dottore prescrisse riposo, pasti leggeri ed un'assistenza infermieristica. Fairbanks dormì fino al pomeriggio. Svegliandosi chiese al cameriere di aprirgli la finestra, poi si riaddormentò. La morte per arresto cardiaco sopraggiunse nel sonno alle 00:45 circa del 12 Dicembre. Per ore Marco Polo, un mastino di quasi 70 kg, impedì a chiunque di avvicinarsi al letto dove giaceva il corpo del padrone.
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